Radio San Rocco è stata accesa e trasmette notizie.
Almeno questo è successo ieri sera con l’analisi preliminare del documento sul quale si dovrebbe sviluppare l’azione amministrativa nel quinquennio da poco avviato.
Gli argomenti sono contenuti in un dossier di 18 pagine dal titolo “Linee programmatiche di mandato 2024/2029” letto integralmente in aula e che sarà perfezionato anche attraverso le osservazioni raccolte. Il loro sviluppo è a 360 gradi e ci sarà modo di parlarne volta per volta.
Per il momento ci sono comunque alcune notizie alle quali rivolgere da subito alcuni appunti.
La prima: l’opposizione esiste.
La pentagonale sequenza di domande giunta dai banchi alla sinistra del sindaco ha permesso di definire meglio alcuni argomenti fino a prima solo abbozzati e di incalzare l’amministrazione su certi temi “core”.
La seconda: Marco Lovisetto esiste.
Dallo scranno più estremo dell’emiciclo, il consigliere ha concesso ai colleghi la sua annoiata presenza fino al termine. Non era un ologramma.
Veniamo al sodo con la terza notizia.
E’ una conferma: via Roma non sarà interessata da opere di riqualificazione, almeno a breve-medio termine, e non c’è urgenza nel mettere mano alle reti sotto l’asfalto, cioè alle condutture dell’acquedotto e dello smaltimento della pioggia.
Per l’opposizione, però, procrastinare interventi in questo senso è un rischio, nonostante le rassicurazioni che il presidente di Piave Servizi, la società di gestione delle infrastrutture, avrebbe consegnato al sindaco poche settimane fa.
La convergenza qui pare si possa individuare in una richiesta all’azienda di compiere ispezioni più accurate per vedere davvero come stanno le tubature.
Quarto tema: la Via del Mare.
Terreno spinoso e irto di ambiguità, tra le quali la principale è l’atteggiamento che la nuova amministrazione roncadese manterrà rispetto al ricorso alla giustizia amministrativa (Tar del Veneto) presentato lo scorso anno da cinque municipi (Silea, Roncade, Monastier, Meolo e Fossalta) sulle criticità del progetto.
In particolare, per la mancanza di uno studio aggiornato sui flussi di traffico e sulle ricadute per la viabilità ordinaria che l’introduzione di un pedaggio sulla strada regionale n.89 (la Treviso-Mare) provocherebbe.
Qui parte uno slalom terminologico che non chiarisce. La vicesindaco, Maddalena Gasparini, parla di “salvaguardia dell’interesse dei cittadini nell’utilizzo gratuito della Treviso Mare” ma non spiega se intenda che questo valga per tutti – sottintendendo che nessun pedaggio dovrebbe mai essere introdotto – oppure che sia sufficiente avere accessi free per gli abitanti del comune.
L’obiezione sulla formulazione della questione è stata posta dalla capogruppo di minoranza, Viviane Moro. “Non vorrei che la conseguenza fosse che, qualora il progetto fosse realizzato, ci accontentassimo del fatto che l’importante per i roncadesi è il fatto di non pagare il pedaggio. Per noi l’operazione nel suo insieme non sta in piedi, nessuna opera complementare potrebbe attenuare il sovraccarico di traffico sulla rete stradale ordinaria e la contrarietà all’opera deve essere portata avanti”.
Replica del sindaco, Marco Donadel: “Ci sono molte perplessità sull’opera anche da parte nostra per la mancanza di soluzioni a valle di Jesolo. Nelle linee programmatiche abbiamo scritto che deve rimanere la gratuità per la percorrenza della Treviso-Mare ma non deve aggravarsi la viabilità secondaria”.
Che è lo stesso dribbling della sua vice: gratuità per chi? Se fosse per tutti verrebbe ovviamente meno il piano industriale del progetto il quale, perciò, non avrebbe più alcun senso.
Se ne riparlerà ad aprile, quando il Tar si esprimerà.
Notizia numero cinque: dopo una sostanziale emarginazione del tema dai piani dei sindaci nei vent’anni precedenti, il Comune di Roncade ravvede finalmente l’urgenza di realizzare una sala multifunzionale che funga da teatro, auditorium, aula convegni e altro. Un “paio di idee” ci sono, è stato anticipato.
La più percorribile pare essere l’utilizzo degli spazi del magazzino comunale, in via Perinotto, ormai inglobati in un quadrante della città connotato dalla presenza di scuole e impianti sportivi e dunque più idonei ad ospitare attività culturali e aggregative in genere.