A cura di Antonio Ceccato – Accademia della Marca Trevigiana
Riprende la rassegna di brani tratti dai libri di Bruno Lorenzon dedicati alle consuetudini più radicate nella vita contadina dei secoli scorsi. Le pagine scelte da Antonio Ceccato questa volta provengono dal volume “A piè descalsi. El saver dei noni”, pubblicato nel 2002 da Piazza Editore.
Da “A piè descalsi”, di Bruno Lorenzon
La lingua perduta. Viaggio semiserio nell’italiano contemporaneo
Da “Drio a restera”, di Bruno Lorenzon. Tradizione
Da “Drio a restera”, di Bruno Lorenzon. Femene
Da “Drio a restera”, di Bruno Lorenzon. Contadini ed emigranti
Memoria. Se Guernica brucia
Da “La guerra non ha il volto di donna”
di Svetlana Aleksevič (Premio Nobel per la letteratura)
“Tutto quello che sapevamo della guerra ci veniva trasmesso da voci maschili.
Siamo tutti prigionieri di una rappresentazione maschile della guerra, che nasce da percezioni prettamente maschili. Nel silenzio delle donne. Per le donne è un’altra cosa rispetto ai maschi.
La morte e il dolore non conoscono differenze tra gli esseri umani. Ma lo sanno solo le donne.
Un maschio raramente ragiona in simili termini. Le donne sono legate all’atto di nascita, alla vita. Gl uomini invece sono lontani dalla vita”.