Manca un mese al deposito delle liste ma gli indizi sulle dinamiche roncadesi conducono già ad un’ipotesi abbastanza attendibile.
Il confronto per la guida dell’amministrazione comunale, si apprende da Radio Portici, dovrebbe vedere una corsa a due tra Viviane Moro, assessore uscente, e Marco Donadel, consigliere di opposizione targato Lega.
Questo al netto di eventuali incursioni (ma ad oggi solo teoriche) di altre formazioni, data l’agitazione in corso da qualche giorno in vari grandi comuni della provincia di Treviso collegata alle tensioni nell’area di centrodestra.
I colpi di teatro recenti a Mogliano Veneto, dove Donadel è membro di giunta, ed in cui si andrà al voto con un assessore dimissionario (Giuliana Tochet) candidata in concorrenza con il sindaco uscente, non assicurano più una continuità con l’assetto a guida leghista oggi in scadenza.
Nella Marca non c’è più, insomma, la sicurezza che le altre componenti del centrodestra (Fratelli d’Italia in testa) vorranno sorreggere nomi di un indebolito Carroccio. Anzi, semmai Fdi esige il capovolgimento del rapporto. Accade, ad esempio, a Preganziol o a Paese, per restare sopra i 15 mila abitanti. Senza considerare che a Vittorio Veneto Forza Italia dalla Lega ha già preso le distanze designando un candidato proprio.
Dunque, tornando a casa nostra?
Può essere che Donadel, non vedendo più orizzonti certi a Mogliano, abbia scelto di buttarsi anima e corpo a Roncade, parcheggiando a lato il collega Roberto Silvestri, fino a poco prima dato come il più probabile sfidante del centrosinistra (dove “centrosinistra” è un abuso di linguaggio. E’ solo per semplificare).
Viviane Moro, da parte sua, dovrà fare i conti con alcuni abbandoni annunciati o riportati dai rumors nel suo ambito di riferimento. Oltre a Pieranna Zottarelli, sindaco uscente, dovrebbero lasciare alle spalle l’esperienza politica anche l’assessore Antonio Baesse, forse Sergio Leonardi, e consiglieri come Stefano Beraldo, Angela Davanzo e Monia Favaro. Elenco approssimativo e non completo, va tenuto comunque presente.
A sostenerla potrebbero invece entrare forze del Pd in nobile versione “porgi l’altra guancia”. Non si scorderà, infatti, come Moro e vari altri ex iscritti Dem nel 2020 lasciarono in blocco il partito inseguendo un progetto di inclinazione autonomista, Veneto Vivo, rimasto ad oggi allo stato larvale.