Silvestri: “Zottarelli non poteva non sapere”

L’amministrazione comunale corre ai ripari e affida ad un avvocato, Andrea Crismani, di Trieste, il compito di rimettere la procedura in carreggiata, avendo riconosciuto “la probabilità che da una errata valutazione dell’interesse pubblico sottostante, la questione su cui verte la consulenza legale divenga oggetto di procedimento giudiziario”.
La questione, ormai è noto, riguarda una almeno apparente ambiguità nel comportamento tenuto dal sindaco di Roncade, Pieranna Zottarelli, nel corso della seduta del 27 dicembre scorso in cui l’assemblea fu chiamata a votare il provvedimento che autorizza definitivamente la costruzione del polo logistico Amazon, nelle immediate vicinanze del casello di Roncade-Meolo della autostrada A4.
Fulcro della vicenda, in base a quanto si è appreso nei giorni successivi, vi sarebbe un possibile conflitto di interesse data la proprietà di parte del suolo che sarebbe ceduto ai costruttori in capo a familiari di Zottarelli (parenti di quarto grado del marito).

Sulla circostanza riflette oggi il capogruppo dell’unica formazione politica di opposizione, Roberto Silvestri (Lega)

Silvestri, torniamo alla sera del 27 dicembre in Consiglio comunale. Al momento del voto sul via libera al progetto di Amazon il sindaco si assentò. Voi chiedeste spiegazioni a chi assunse la presidenza dell’assemblea, Sergio Leonardi, che disse solo di aver ricevuto da Zottarelli la richiesta di sostituirla. Quale fu il vostro primo pensiero?
Mai si è assistito in tanti anni ad una simile scena. Questo ci ha da subito “fatti scattare dalla sedia”. Qualcosa non andava! A rafforzare i sospetti ci sono state due altre azioni precedenti. La prima quando il Sindaco recita l’articolo 78 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuoel), per l’incompatibilità al voto, richiesta che, se mai doveva esserci rivolta prima della discussione del punto. La seconda, quando, subito dopo, ha interrotto il consiglio comunale per un periodo molto lungo.
Considerato questo, ci è sembrato alquanto paradossale che, dopo le sue preoccupazioni e raccomandazioni affinché nessuno risultasse incompatibile al voto, proprio il sindaco, non votasse uno dei progetti più importanti degli ultimi 20 anni.

In seguito alle vostre insistenze Zottarelli tornò in aula, ascoltò la vostra dichiarazione di voto e per tre volte, alle Sue domande, assicurò di essere compatibile però di doversene andare per un malessere. Vi convinse il suo comportamento?
Dopo la ricostruzione appena fatta, abbiamo accolto la motivazione “per malessere” della sua uscita. Insomma, come si può dubitare dopo che per tre volte il sindaco asserisce di essere compatibile.
Con molta sorpresa il sindaco abbandona l’aula per l’ennesima volta e il vicesindaco mette immediatamente il punto relativo ad Amazon, nel pieno imbarazzo per la successione degli eventi. Dubbi sul suo reale “malessere” si sono concretizzati quando il sindaco è rientrato subito dopo il voto ad Amazon e ha proseguito, come nulla fosse, per gli altri punti all’ordine del giorno, circa 7 o 8.

Alla luce di quanto sappiamo oggi Lei parla di mancanza di onestà
Va premesso che le nostre richieste circa le eventuali possibili incompatibilità su sindaco e tutti i consiglieri, inviate al segretario comunale subito dopo il consiglio stesso, non sono ad oggi ancora state riscontrate. Apprendiamo dai quotidiani la situazione di incompatibilità del sindaco e, alla luce delle sue dichiarazioni, questo non può che aver ingenerato un dubbio sulla sua onestà. L’aver dichiarato per ben tre volte la sua compatibilità al voto e la sua successiva assenza alla votazione stessa, non è parso un comportamento coerente, credibile ed onesto.

Zottarelli sostiene di aver appreso le informazioni che generano il suo problema di compatibilità solo quel giorno. E’ plausibile?
Dopo tre anni di discussioni in commissione e in consiglio comunale e presentazioni alla cittadinanza, considerato che si tratta dell’opera più importante per impatto territoriale ed economico per Roncade, il sindaco “non poteva non sapere” se vi erano a suo carico degli elementi di incompatibilità.

Voi chiedeste tre anni fa una commissione speciale per l’operazione Amazon che fu negata. Quello strumento avrebbe portato alla luce il nodo che ora ha messo in cortocircuito l’Amministrazione comunale?
La commissione ci è stata negata. Certamente, con questa, il nostro intento era di approfondire e sviscerare questi argomenti che ci avrebbero consentito di avere tutti gli elementi per evitare questo imbarazzante e dannoso cortocircuito.

Oggi il sindaco parla di una formulazione del Tuoel che la solleverebbe dall’obbligo di compiere verifiche, in questo caso, sui terreni in discussione e sui passaggi di proprietà. E’ convincente?
L’articolo 78 del Tuoel è sempre stato ben chiaro a tutti i consiglieri di opposizione e non dà adito a formulazioni o interpretazioni diverse. Per queste riformulazioni, il sindaco sta attendendo il parere che ha richiesto al legale di Trieste, la parcella del quale verrà pagata con i soldi dei cittadini roncadesi.

Il gruppo politico che regge l’Amministrazione ora riconosce che quella sera ci fu un errore evitabile ma compiuto in buona fede. Espressione che, da sola, depotenzia la versione del malessere insopportabile del sindaco. Fino a che punto, secondo lei, per un assessore o un consigliere di maggioranza, è eticamente accettabile far quadrato attorno al proprio leader quando si è a conoscenza di circostanze che suggeriscono ragionevoli rischi di danneggiare la comunità?
La domanda ha insita in se la risposta. Premesso che il nostro mandato di consiglieri ha principalmente la funzione di tutelare l’interesse dei cittadini e vigilare sul corretto operato dell’amministrazione, qualora insorga anche un benché minimo dubbio, il consigliere deve intervenire e nella fattispecie, non accontentarsi di eventuali scuse accampate tardivamente per incuria ed imperizia del sindaco. La buona fede purtroppo non è prevista dalla legge, tanto più se a danno dei cittadini e dei privati interessati al progetto.

Ci sarà un nuovo Consiglio comunale per rivotare il provvedimento nel quale il sindaco sarà probabilmente assente. Basterà a sanare l’incidente? Zottarelli dovrebbe anche porgere pubbliche scuse? E queste, alla fine, sarebbero un gesto accettabile e sufficiente?
“Ignorantia legis non excusat”. Le scuse sono una questione morale che risolverà il sindaco. Certamente sono accettabili ma non sufficienti per sanare il grave “impasse” che questa imperizia ha prodotto per tutta l’amministrazione e conseguentemente per tutto il territorio di Roncade.