Via del Mare, mettiamoci d’accordo

Dunque la Via del Mare va avanti. La Regione ha affidato la concessione al Consorzio Sis che realizzerà in project financing (significa che si accollerà gli oneri della realizzazione con il diritto di percepirne gli utili per un certo numero di anni) l’infrastruttura a pagamento tra Meolo e Jesolo.
Intanto cinque Comuni – Roncade, Silea, Monastier, Fossalta di Piave e Meolo – hanno proposto un ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Veneto sollevando varie perplessità.
Tra queste, una riguarda la carenza di approfondimenti relativi alle ricadute sulla rete viaria ordinaria, quella che, cioè, potrebbe essere interessata da flussi di traffico riferibili a utenti non disponibili a pagare il pedaggio previsto sulla nuova arteria, di fatto coincidente con la attuale Treviso-Mare.

Tempi che cambiano.
Quando, nei primi anni Sessanta, si scelse di abbattere alcuni palazzi antichi per far passare la “Zermanesa” nel centro del paese e creare l’attuale sistema via Giovanni 23° – via Vivaldi, fu perché il mondo del commercio locale ritenne meno conveniente la precedente ipotesi che avrebbe aggirato a sud il centro storico.

Quando, negli anni Ottanta, si realizzò la Treviso-Mare, vi furono grandi timori per il futuro commerciale di Biancade, frazione rimasta poi tagliata fuori dal traffico tra Roncade e Treviso.

Quando, negli anni Duemila, si cominciò a parlare dell’Outlet, tra gli argomenti a sostegno vi fu quello secondo il quale la struttura avrebbe fatto da attrattore indiretto di visitatori anche per il paese.

Quando, più di recente, si accennò all’ipotesi di limitare il flusso di mezzi a motore su via Roma, si obiettò che senza il movimento di automobili il centro sarebbe morto.

Al contrario ora, rispetto alla Via del Mare, il possibile riversamento di traffico in più su strade minori desta preoccupazione.
Meglio mettersi d’accordo
Siamo davvero così sicuri che i gestori di esercizi pubblici e attività commerciali in genere con sedi in località oggi non così frequentate sarebbero scontenti di veder crescere il passaggio, di fronte alle loro vetrine, di nuovi automobilisti, pendolari od occasionali che siano?
E se, per recarsi alle spiagge e non volendo pagare il biglietto, qualcuno uscisse prima dalla Treviso-Mare e, così facendo, scoprisse una cittadina mai vista prima che si chiama Roncade? Sarebbe davvero un guaio?
Cosa ne penserebbero coloro i quali, una sessantina d’anni fa, fecero pressione per ottenere via Giovanni 23° e via Vivaldi?

Erano altri tempi, si dirà.
Certo.
Ma davvero?