Quelli nelle foto sono i messaggi che accolgono il viandante al suo avvicinarsi, in bicicletta o a piedi, al capoluogo roncadese, percorrendo la pista ciclopedonale detta “dei tombotti”, nome d’uso comune per indicare i sottopassi della strada regionale n.89 “Treviso – mare” su via Ca’ Morelli.
All’anonimo writer che, evidentemente deluso da qualche relazione interpersonale, aspira alla solitudine (interpretando in modo più contemporaneo la monastica o beata solitudo, o sola beatitudo) giunge infatti la partecipata vicinanza di un consolatore che elargisce un consiglio: Ma bro, fatti una canna.
Tutto stampatello maiuscolo, altri caratteri appartengono a culture eventuali.
Per chi non abbia familiarità con il linguaggio degli under 30 quel ma bro è una forma vocativa. Bro è la contrazione dell’inglese brother , dunque fratello. In latino sarebbe frater, cioè o fratello.
Fossimo a Roma, però, ormai anche Cicerone direbbe a frà .
Essendo noi a Roncade, noto centro di civiltà anglosassone, è naturale che l’invocazione diventi bro.
Ma perché lavorare tanto di intelletto e di finezze etimologiche? Si chiede il writer armato di bomboletta rossa che viene dopo. A chi serve?
Ecco allora il salto logico successivo che giunge ad impreziosire il dibattito.
Fanculo la scuola mi fumo la droga.
Una virgola dopo scuola , in realtà, non ci sarebbe stata male: avrebbe aggiunto enfasi alla proposizione.
Ma, anche qui, non sottilizziamo con queste storie di punteggiatura. Ancora: a chi serve?
Perché il viandante ormai sa già, pure senza consultare Google Maps, che il suo smarrimento esistenziale è concluso. E’ arrivato a Roncade, una città che ha una soluzione per tutto. Una unica, per meglio dire.