Il signore nella foto è Guglielmo Marconi, inventore italiano al quale si deve la nascita della radio. Cioè la tecnologia che permette, dal 1899, la trasmissione di messaggi a distanza attraverso l’etere. Gli stessi principi della fisica che oggi consentono a tutti noi di usare il pc, il tablet o lo smartphone per leggere questi contenuti.
Non c’è comunicazione che non avvenga senza ponti radio, lo stesso wi-fi di casa lo è, lo sono le torri telefoniche che fanno funzionare i cellulari.
Ricominciare da zero è ripensare alle origini. Chi cerca una mappa di Google cavalca lo stesso etere del telegrafista del Titanic.
Roncade.it, dopo 10 mesi di assenza sulle cui ragioni molto si potrebbe dire, fa un reset e riparte dalle origini anche in un altro senso, riproponendo un pensiero lento sul “da dove veniamo”.
E’ una ri-proposta perché le informazioni offerte come ri-partenza, la serie “Roncade nei secoli”, di Ivano Sartor, furono già trasmesse nel 1986. Non sul web, chiaramente, ma per radio. Allora operava a Roncade un’emittente che si chiamava Radiografia, il veicolo dei contenuti era ovviamente la voce, l’unico formato possibile era l’audio.
E’ dunque una ri-proposta perché è ancora l’audio ad avere un ruolo importante in quello che Roncade.it intende da oggi pubblicare. Non si parla più di radio ma di podcast, sebbene nella sostanza siano la stessa cosa. L’unica importante differenza è che l’ascolto può avvenire quando lo si desidera e, geograficamente parlando, senza confini.
Ascoltare permette di fare altro nel frattempo. Lavorare, cucinare, guidare, passeggiare. Ascoltare è un’attività discreta, non invasiva. Non richiede, come il testo scritto o i video, di tenere gli occhi puntati su un display.
E da ascoltare ci saranno le voci di altri roncadesi interessanti, roncadesi a Roncade e roncadesi altrove, e ci saranno altre cose che con la nostra società locale hanno comunque a che vedere.
Un ultimo tentativo di ritorno riguarda il ragionamento sobrio, non impulsivo né frettoloso, senza faccine, cuoricini e pollici in su o in giù. Senza riflessioni che non abbiano al loro interno almeno due punti e qualche virgola messa giusta.
Potrà sembrare tutto un po’ snob o almeno utopistico, se non proprio reazionario e antistorico.
Ma pazienza. Stare lontano dal chiasso vale questo rischio.