L’ora delle larve. Ma da tastiera

Carissimo direttore,

mi sento di condividere questa riflessione sul recente fatto che ha coinvolto la mensa della scuola del nostro paese.
Dai quotidiani ci arriva la notizia che, a fronte di indagini scientifiche, si rafforza l’ipotesi di sabotaggio.
Non intendo soffermarmi a discutere il fatto, ma su ciò che mi ha rattristato di più: lo scatenarsi nei social di reazioni immediate forti e colpevolizzanti nei confronti dell’amministrazione del nostro Comune, in particolare nei confronti dell’assessora all’istruzione e alla cultura e delle scuole. Uso il plurale “scuole”, perché non solo l’istituto comprensivo di Roncade è stato travolto dalle proteste e dalle accuse prima ancora di avere i risultati dell’indagine.

L’uso che è stato fatto dei social network, WhatsApp compreso, non ha dato spazio alla riflessione razionale e costruttiva. Io stessa ne sono venuta a conoscenza da un post Instagram di una concittadina, con l’immagine raccapricciante del piatto incriminato, che mi ha lasciata perplessa (il post, non il piatto).
Gli esperti di neuroscienze ci dicono che il nostro cervello è composto da una parte razionale ed una parte emotiva e che la parte emotiva è quella che viene raggiunta per prima in caso di pericolo. Quando ancora avevamo la coda, il fatto di attivarsi immediatamente a fronte di una minaccia, consentiva di reagire con la fuga o con la difesa corpo a corpo per la salvezza della propria vita.
Ora apparteniamo ad una società evoluta; comprendo i timori emersi, ma perché non fare lo sforzo di attendere la risposta della parte razionale del nostro cervello e riflettere, con dati e prove alla mano, prima di partire con post e messaggi di quel tipo nei gruppi social?

“Ad ogni azione corrisponde un effetto”, a volte previsto dal codice penale, questo si insegna a scuola ai nostri ragazzi.
Da molti anni ho la fortuna di appartenere al mondo della scuola, dell’educazione, come insegnante prima, come formatore di insegnanti ora.
La parola “educazione” è centrale per la scuola, ma la famiglia è la prima importante culla dell’educazione dei nostri giovani. Il dispositivo educativo più forte è la testimonianza che offriamo loro con le nostre azioni, la nostra vita.
Auguro all’assessora Paola Carrettin, alla dirigente scolastica Carla Vazzola e agli altri dirigenti scolastici colpiti, un buon proseguimento di lavoro.
Grazie dell’attenzione

Lorella Burlin