Covid, cinque anni fa

Cinque anni. Sembra ieri, sembrano cento.

Come abbiamo vissuto e cosa ci abbia lasciato la pandemia sono storie ed eredità in larga misura collettive ma sotto molti aspetti individualissime, elaborate da ciascuno di noi in modo proprio ed inesprimibile, fatte di venature di sensazioni contraddittorie e sorprendenti perché inedite.

A Roncade le cose non sono andate diversamente rispetto a tante altre città.
Abbiamo avuto qualche vittima di cui c’è notizia, abbiamo avuto decine di casi di mesi angosciosi di famiglie separate, di anziani nelle case di riposo dai volti esterrefatti nei piccoli schermi degli smartphone, unico cordone di contatto con i congiunti.

Abbiamo avuto ansie di tipo economico, imprenditoriale, scolastico. Ci sono state iniziative più o meno organizzate e più o meno efficaci per rendere vivibile una stagione la cui fine non si vedeva mai.

“Andrà tutto bene”, si leggeva in migliaia di disegni con l’arcobaleno appesi un po’ ovunque.
Pietosa e consapevole bugia condivisa, autosuggestione da dozzinale film americano.

Alla fine è finita e ci siamo detti: ci ricorderemo di tutto questo, abbiamo imparato. D’ora innanzi saremo migliori e tutto sarà diverso.

E poi?

Questa sotto è una pagina di Roncade.it nei primi giorni di lockdown, quello sopra è il video della “Ghost town” della primavera 2020.
Nei prossimi giorni ripescheremo dal nostro archivio altre cose.