Dialogo immaginario (+++ RPT: immaginario +++) nell’aprile del 2024 sotto il portico di via Roma, a Roncade, tra un commerciante, Camillo, e un amministratore, Andrea.
Andrea: Buongiorno. Bella giornata oggi, finalmente primavera. Come va?
Camillo: Come vuole che vada? Le pare una bella giornata? Ci prepariamo tutti a listare a lutto i nostri negozi, con questa moria di parcheggi sarà la fine.
Andrea: Bè, parlare di scarsità di parcheggi a Roncade è come dire che sul Piave non ci sono più sassi. In meno di cinque minuti a piedi da via Roma se ne raggiungono 500.
Camillo: E le sembrano pochi cinque minuti?
Andrea: Se lo sforzo non vale la pena per la qualità del prodotto da acquistare qualche domanda me la farei …
Camillo: Impertinente! Non si permetta, sa? Lei non sa nulla del nostro mondo, se la gente non trova parcheggio rapidamente se ne va al centro commerciale.
Andrea: La gente, la gente… Chi è “la gente”? Gente vuol dire mille persone diverse che cambiano di giorno in giorno. C’è quello che non si separa mai dalla propria automobile e quello che adora passeggiare. Magari perde un cliente e ne guadagna due, cosa ne sa? Ma poi, avete clienti tutti zoppi? In un centro commerciale non si cammina, forse?
Camillo: Rieccolo, il solito discorso fuori luogo. In un centro commerciale… Ma lì si va con uno spirito diverso, si sa a cosa si va incontro.
Andrea: Vorrà dire che anche a Roncade ci si arriverà con un atteggiamento un po’ più rilassato. Non eravate voi, qualche anno fa, che parlavate di via Roma come di un centro commerciale a cielo aperto? E poi scusi, Camillo, il lunedì, quando c’è mercato? Le pare che gli ambulanti non vendano nulla alla gente che arriva a piedi? Anche lì lo spirito è diverso? Pure le angurie intere vendono …
Camillo: Ma cerchi un po’ di stare zitto! Che ne sapete voi del mestiere di commerciante?
Andrea: Su questo ha ragione, è un’ottima osservazione. Sarebbe importante se in Consiglio comunale vi fossero rappresentanti di tutte le categorie con competenze specifiche del loro settore. E infatti nella maggioranza uno che viene dal commercio del centro di Roncade c’è. Ma non mi sembra abbia mai usato i suoi toni drammatici.
Camillo: Se sta con la maggioranza si sarà adeguato alla linea della Giunta senza fiatare. Figuriamoci …
Andrea: Ma esiste anche l’opposizione. Ci sono consiglieri di centrodestra che è facile immaginare siano stati votati dalle categorie imprenditoriali, come è la vostra. Anche loro dei parcheggi di via Roma non hanno mai parlato.
Camillo: Ma non sono commercianti del centro. Cosa ne sanno?
Andrea: Mah, un consigliere che svolga bene il proprio mandato non deve occuparsi solo della frazione da cui ha ricevuto più voti e informarsi sull’intero territorio è un suo dovere. Tuttavia le chiedo, allora: perché non avete mai candidato uno dei vostri colleghi del centro storico di Roncade? Se la questione è che solo un negoziante può conoscere bene i problemi di un negoziante forse sarebbe ora che qualcuno di voi si dedicasse alla amministrazione pubblica, non crede?
Camillo: E chi ne ha il tempo? Con tutto l’impegno che richiede il nostro lavoro …
Andrea: Ma la smetta lei adesso con questo argomento! Tutti quelli che sono in Consiglio, ad esclusione forse di un pensionato, hanno un lavoro. E mica solo da dipendente spensierato …
Camillo: Si vede che non hanno i nostri problemi. Tasse, affitti alle stelle, consumi, investimenti continui per gli adeguamenti … Adesso pure la strage di parcheggi.
Andrea: E’ già qualcosa che non lei non abbia riesumato gli studi di settore e il Pos obbligatorio. Lo apprezzo. Ma ancora con questa storia dei parcheggi? Guardi che di via Roma organizzata così ne parliamo da almeno due anni, questo progetto è stato spiegato e descritto direttamente in riunioni pubbliche e sui media un sacco di volte. Che vi succede adesso?
Camillo: Noi lo abbiamo sempre contestato.
Andrea: Voi avete sempre detto che non vi piace. Ma dire no a questo e no a quello senza proporre delle alternative non è contestare. Una vostra idea ragionata su come mettere insieme su via Roma le esigenze di automobilisti, pedoni e ciclisti in un contesto di sicurezza l’abbiamo attesa e non l’avete mai elaborata.
Camillo: Fare un progetto nel rispetto di tutte le normative costa. Serve un professionista.
Andrea: Cosa c’è di strano? I professionisti sono lì per questo. Nessuno lavora gratis.
Camillo: E chi lo paga?
Andrea: Di solito i gruppi di cittadini che condividono un certo problema si associano e, se hanno bisogno di consulenti, contribuiscono un po’ per ciascuno. Mi risulta invece, e mi corregga se sbaglio, che la vostra associazione si sia sciolta e che fosse diventata un’impresa, per i coordinatori, anche raccogliere le quote d’iscrizione. Senza contare la scarsa partecipazione alle riunioni serali, almeno così mi dicono.
Camillo: Non cambi discorso, non faccia il furbo! Vi abbiamo detto tante volte, ad esempio, che la ciclabile si poteva ottenere lungo l’argine del Musestre.
Andrea: E noi vi abbiamo spiegato altrettante volte che ci sono impedimenti tecnici insuperabili. Fosse stato possibile, secondo lei, avremmo investito decine di migliaia di euro per intervenire su via Roma? O pensa che lo abbiamo fatto solo per la soddisfazione di farvi un dispetto? Anche dei motivi che rendono oggettivamente non percorribile la soluzione della ciclabile sull’argine è stato scritto più volte, non fate una bella figura in tv a dimostrarvi così disinformati. A leggere i vostri messaggi su Whatsapp, poi, passate proprio da piccoli Peter Pan caduti solo oggi dalla Luna.
Camillo: Eh? E come fa lei a sapere cosa ci diciamo nel nostro gruppo?
Andrea: Nei vostri gruppi è meglio dire. Si faccia anche qui una domanda.
Camillo: Però adesso abbiamo raccolto centinaia di firme di dissenso. Qualcosa succederà, voglio ben vedere!
Andrea: E’ ammirevole il vostro ritrovato spirito di corpo, fosse sempre stata così la voglia di fare squadra avremmo dialogato di più e meglio. Il problema è che i vostri buoi dalla stalla sono scappati da un bel po’.
Camillo: Non mi prenda in giro. Se lo volete, potete rimettere i parcheggi com’erano prima.
Andrea: Le faccio presente che su questo progetto di messa in sicurezza di via Roma, comprendendo con questo il semaforo all’incrocio della chiesa, abbiamo ricevuto finanziamenti regionali senza i quali non avremmo potuto far quasi nulla. E’ ovvio che adesso, a meno di lievissimi ritocchi, il sistema di piste ciclabili con relativa ridisposizione degli stalli in linea non possiamo più alterarlo. Anche questo vi era stato spiegato.
Camillo: Spiegato male! Un confronto con noi non lo avete mai affrontato.
Andrea: A parte che non capisco bene cosa lei intenda per “noi”, cioè chi siano i vostri rappresentanti ufficiali, e a parte il fatto che i quattro gestori dei bar che hanno assorbito almeno otto posti auto per i loro plateatici gratuiti non sembrano affatto scontenti (e, per inciso, non fosse stato per un preciso plateatico forse la pista ciclabile poteva andar bene così com’era… Ma su questo avete taciuto perché era pur sempre un vostro collega), su una cosa devo riconoscere che lei ha ragione.
Camillo: Non lo dica forte che arriva un terremoto! Cioè?
Andrea: Che come comunicazione l’amministrazione alla quale appartengo vale meno di zero.
Camillo: Oooh meno male! Siete una setta di iniziati in cima alla torre.
Andrea: No, dài… non proprio. Ma è una buona immagine. Questo va ricondotto ad un modello di comportamento diventato ormai tradizionale e che ci è stato quasi imposto, da vent’anni. Ci hanno sempre detto, meglio dire ordinato, di parlare il meno possibile con i giornali e che se metti la polvere sotto il tappeto prima o poi svanisce perché la gente ha la memoria corta. Se qualcuno poi brontola un po’ di più, in posti come Roncade comunque lo puoi sistemare con poco.
Camillo: Cosa intende?
Andrea: Mi scade il disco orario. Tante cose e arrivederci.
N.B. A scanso di fraintendimenti e data la tendenza manifestata da alcuni lettori a ritenere reale ciò che qui è stato scritto, si ribadisce che la ricostruzione è del tutto frutto di fantasia, che non ci sono soggetti riconducibili a persone vere e, soprattutto, che, oltre ad essere immaginari, ai fatti mai avvenuti di cui si parla nel dialogo mai pronunciato nella realtà non vanno collegati comportamenti anche in lontana ipotesi contrari alla legge o anche solo al di sotto dei livelli di moralità da parte di chicchessia e, in particolare, degli amministratori pubblici attuali. A maggiore garanzia di questo sono state rimosse alcune righe della versione originaria che per alcuni sono state fonte di disagio. Non ce n’era ragione ma ce ne scusiamo. |