Aria sporca

Autunno, qualità dell’aria come sempre sull’orlo della tollerabilità in tutta la Pianura e regole da tenere a mente per evitare sanzioni e, soprattutto, per coscienza civica.
Anche il Comune di Roncade fa propria l’ordinanza che fa riferimento ad una serie di provvedimenti della Regione Veneto e dispone una serie di misure le quali, un po’ alla volta, dovrebbero essere diventate un’abitudine.
Sono articolate in base ai “livelli di allerta” derivati dai costanti monitoraggi dell’Agenzia regionale per l’ambiente del Veneto (Arpav) e dunque è opportuno tenere controllati i bollettini dell’Agenzia stessa.
In generale, occorre limitare la temperatura nelle case e negli ambienti di lavoro entro limiti precisi ed in base alla classificazione degli edifici stessi, con tolleranze di due gradi, e con deroghe collegate alla natura degli stabili stessi (scuole materne, asili nido, piscine ed altro, ad esempio, sono esclusi).
E’ necessario poi prestare attenzione all’utilizzo di sistemi di riscaldamento a legna, cippato, pellet ed altro con una classe emissiva al di sotto di una certa soglia, non lasciare aperte le porte di esercizi commerciali e usare i mezzi di trasporto privati, se si può, per più persone contemporaneamente.

Resta poi il capitolo dei “falò rituali”, per capirci i panevin, tema che da sempre divide i “conservatoristi” dai “razionalisti”. La norma è diventata assai più di manica larga. Fra deroghe, permessi particolari e livelli di allerta che si abbassano sempre poche ore prima del tramonto del 5 gennaio, c’è da prevedere che saranno accesi in numero sufficiente a non creare malumori.

Qui c’è l’ordinanza intera. E’ scritta in burocratese stretto, è un acritico copiaincolla senza troppe preoccupazioni.
Sarebbe utile se gli uffici comunali – nella speranza di un salto di qualità rispetto al passato, per questa e molte altre circostanze – provvedessero da una semplificazione di linguaggio utile ad una comprensione diffusa, visto che tutti ne siamo coinvolti.