Centri estivi: Moro, Comune ingenuo sul fattore mensa

Il caso dei Centri estivi comunali che quest’anno non si potranno svolgere si inserisce in un quadro complessivo in cui “i numeri delle iscrizioni da diverse stagioni già non erano altissimi”.
Lo riconosce Viviane Moro, capogruppo della formazione di opposizione A Roncade, la quale riconduce il fenomeno ai due fattori fondamentali del calo della popolazione delle prime fasce d’età e del contestuale aumento dell’offerta sul territorio.
“Sono sicura – aggiunge tuttavia Moro – che la ‘questione mensa’ abbia dato il colpo di grazia”, e qui il riferimento è al fatto che la refezione, anche per i Centri estivi, sarebbe stata affidata dal Comune alla stessa azienda incaricata del servizio scolastico e oggetto di una contestazione dell’utenza in atto ormai da quattro mesi.

“Dispiace – prosegue ancora la leader di minoranza – perché il servizio che veniva garantito dal Comune rappresentava una buona soluzione anche in virtù delle tariffe contenute che garantivano un’accessibilità ampia”.

L’analisi dell’accaduto induce comunque A Roncade ad altre riflessioni, la prima delle quali riguarda la mancata predisposizione, da parte dell’amministrazione comunale, di soluzioni alternative come risposta ad “un esito che era scontato. Si sarebbe innanzitutto potuto proporre altri fornitori per il ristoro. E poi concertare con i soggetti privati che offrono Centri estivi un miglior coordinamento delle attività e destinare i soldi risparmiati con il mancato appalto a contributi per le famiglie. Insomma – chiude Moro – mi sembra di capire che, al netto dell’imperativo ‘dobbiamo fare più figli’, non ci sia poi la volontà politica di mettere i cittadini nelle reali condizioni di poterlo fare”.