“Quello che è stato fatto da parte del sindaco è un atto che definirei di bullismo istituzionale, perché si tratta di un decreto che travalica le sue competenze ed è a mio avviso illegittimo”.
Lo sostiene Viviane Moro, capogruppo della formazione di minoranza in seno al Consiglio comunale di Roncade, con riferimento all’esonero dell’intero Consiglio di amministrazione di Fondazione “Città di Roncade” decretato dal sindaco, Marco Donadel, il 5 giugno scorso.
“Ricordo che durante il primo mandato Zottarelli, amministrazione di cui facevo parte anche io – prosegue Moro – approvammo la riforma dello Statuto di Fondazione decidendo di togliere fra le prerogative del Sindaco la possibilità di revoca del Cda, optando per una durata del suo mandato che non coincidesse con la scadenza del Consiglio comunale. Si trattava di un’indicazione chiara della nostra visione di Fondazione: un ente che rappresenta la comunità tutta, che deve essere libero di agire per gli interessi della stessa e che per poterlo fare deve essere sganciato da logiche di lottizzazione politica”.
Moro si chiede quindi “dove sia finito il tanto decantato ‘impegno comune’ da parte di questa maggioranza che si dichiarava in prima linea nel portare avanti le progettualità relative alla Cittadella della cura e della salute presentate dal Cda di Fondazione e che tutti avevamo condiviso in sede di Consiglio comunale”.
Un comportamento, quello di Donadel, che per Moro è coerente con il profilo di un sindaco che, fra i suoi primi impegni successivi all’elezione, “decide di cambiare l’arredo dell’ufficio invece di dare priorità agli interventi utili ai bisogni dei cittadini. Questo – chiude la leader di minoranza – non è certo il nostro modo di intendere il servizio pubblico ed il ruolo istituzionale di un amministratore”.
La presidente sollevata dall’incarico, Simonetta Rubinato, da parte sua si dice intanto preoccupata per il rischio di compromissione dei progetti in cantiere, “primo fra tutti quello della Cittadella della Comunità, su cui in più occasioni, l’ultima il 28 maggio scorso, era stata sollecitata l’amministrazione comunale perché fossero pianificate le modalità operative per poter dare seguito ad un disegno di fondamentale importanza per la comunità roncadese. Proprio per questo, con l’obiettivo di dare continuità ai progetti avviati, i consiglieri del Cda revocato hanno in corso una verifica sulla legittimità del provvedimento sindacale rispetto a quanto prevede lo Statuto della Fondazione”.