Torniamo sulle piste ciclabili

Torniamo a parlare di piste ciclabili in via Roma.

Premessa
E’ sacrosanto e leale che una nuova amministrazione comunale, dopo il suo insediamento, rispetti quanto prima gli impegni assunti con i vari gruppi sociali portatori di diversi interessi dai quali ritenga di aver ottenuto un sostegno elettorale.
Si fa così: è naturale e sarebbe disonesto il contrario.

Detto questo, si ricorderà che, nei mesi precedenti le elezioni comunali del 2024, vi furono istanze crescenti verso gli ambienti in cui andava condensandosi l’attuale formazione di centrodestra per un ampliamento del numero delle aree di sosta tra piazza Ziliotto e piazza I maggio.
Insieme, si chiedeva una soppressione delle attuali piste ciclabili sui lati di via Roma ritenute uno spreco di spazio da dedicare più utilmente ai veicoli a motore.

Inciso
Il tema delle ciclovie era certamente condizionato da rapporti di “difficile empatia” con l’assessore che le aveva concepite più che da ragioni oggettive. Però su questo sorvoliamo perché se si entra in certe spirali non se ne esce.
C’è infatti un assunto infrangibile da parte della categoria dei negozianti (in questa città la seconda per quoziente di conflittualità) secondo il quale chi non gestisca un negozio non può capire le relazioni tra viabilità e attività commerciale, e perciò è bene stia zitto.
Un po’ come dire che solo chi coltiva la vite ha i titoli per diventare un sommelier, ma passiamo oltre.

La revisione in corso della circolazione di auto e velocipedi in centro ora sembra orientata a sfruttare l’argine del Musestre, in passato escluso per dimensioni fisiche insufficienti che adesso, invece, sono diventate adeguate.
E’ una buona idea permettere a chi giunga in bicicletta a Roncade di transitare, per alcune centinaia di metri, accanto ad un fiume pulito e che merita di essere valorizzato, anche con una migliore illuminazione notturna e una moltiplicazione di sistemi di sorveglianza.

Sarebbe invece discutibile – e parrebbe sostanzialmente ispirata dal puro desiderio di azzerare i segni lasciati da chi abbia governato prima: impulso mediocre perché consueto e banale – la cancellazione di entrambe le attuali corsie per le biciclette.
Una saggia soluzione intermedia che consenta ad un cittadino ciclista di raggiungere in sicurezza una banca del centro o un bar per l’aperitivo pomeridiano ci sarà certamente.
Un buon amministratore si fa ricordare anche per l’individuazione di durevoli punti di equilibrio.
E così, magari, i governanti degli anni futuri non saranno tentati di rimescolare tutto di nuovo.