Mensa: tre certezze tre

Mensa, ci sono tre certezze.

La prima: da mercoledì prossimo, 23 aprile, chi vorrà pranzare a scuola lo potrà fare utilizzando l’ordinario servizio di refezione.
La seconda è che l’azienda incaricata resterà al suo posto, almeno nel medio termine.
La terza riguarda la qualità del cibo distribuito. Nas, Ulss 2 e altre autorità di controllo non hanno ravvisato alcuna mancanza in tutta la filiera, dalla cottura al consumo, e non ci sono evidenze oggettive, cioè certificate da personale sanitario, di malesseri significativi accusati dai bambini e che possano essere collegati all’alimentazione a scuola.

Dalle oltre due ore di confronto che si è svolto ieri, nella sala consiliare di Roncade, fra una trentina di genitori, rappresentanti del Comune (tra cui il sindaco, Marco Donadel), dell’azienda fornitrice, del sistema sanitario, di quello accademico e dell’ordine pubblico (il comandante della Compagnia carabinieri di Treviso, Antonino De Luca), nella sostanza è emerso questo.

Mettiamo le cose in fila.
Il ritorno alla fruizione ordinaria della mensa è un fatto ineludibile perché, riferisce il sindaco, “la deroga ottenuta qualche settimana fa ha determinato una situazione del tutto fuori norma. E’ stata motivata da ragioni eccezionali ma non si può continuare. E poi riceviamo sempre più messaggi di genitori che chiedono il ripristino del pranzo in refettorio nelle condizioni pre 27 febbraio” (la data dei famosi vermetti nella pasta).

Relativamente all’incarico con i fornitori, semplicemente non ci sono ragioni solide per poterne giustificare la rescissione. L’incrinatura del rapporto di fiducia ha natura sostanzialmente emotiva, come detto nessun utente ha lamentato problemi tali da innescare indagini mirati su questo o quel batterio e i mal di pancia, perciò, possono essere riconducibili a più cause. Tra queste, il cibo della mensa non va oltre la fragile categoria delle ipotesi.

“Il percorso di accertamento sul piano legale procede come atto dovuto – prosegue Donadel – ma una rescissione adesso, per ragioni non provate, ci costerebbe cifre enormi”. Soldi di tutti, va ricordato.
Per di più, anche da oggi il rapporto fosse interrotto, per incaricare un nuovo gestore secondo normali procedure occorrerebbe non meno di un semestre. Anche il prossimo anno scolastico, cioè, sarebbe per molto tempo compromesso.

Sulla qualità del cibo servito si è infine espresso De Luca. “Oggi gli alimenti sono molto più sicuri che in passato, i menu sono ben calibrati, i genitori potranno controllare di persona e il livello dell’offerta non è messo in discussione”.

A “controllare” i genitori, piuttosto, sono i responsabili della società di fornitura che di opinioni negative e di commenti deteriori sui social sembrano averne abbastanza. Non è escluso, è stato lasciato intendere, che a tutela della propria reputazione l’azienda possa reagire in modo formale.

Comunque sia, c’è un altro segnale significativo a conferma che le cose un po’ alla volta si stanno sistemando. Uno tra gli autorevoli relatori ha riversato le colpe principali di tutta la vicenda sui giornalisti, responsabili di aver innescato immotivati stati di panico.
Evviva, si ritorna alla normalità.

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Comunicato ufficiale del Comune di Roncade