In un modo o nell’altro il contratto con l’azienda fornitrice dei pasti ai ragazzi delle scuole roncadesi è meglio sia rescisso. Si tratta solo di aspettare da uno studio legale a ciò incaricato la conferma o meno dell’esistenza delle condizioni di legge sufficienti a procedere in questo senso.
Così sostanzialmente è stato detto questa sera in Consiglio comunale.
Per il gruppo di opposizione si potrebbe anzi agire subito con la cancellazione dell’ impegno di servizio – che dovrebbe invece rimanere valido per altri due anni scolastici – e casomai difendersi in un eventuale futuro ricorso dell’azienda.
In ogni caso, la schermaglia in qualche modo attesa in assemblea alla fine non c’è stata perché, nella sostanza, tutti sono d’accordo, e anche il pubblico in sala pare non aver avuto nulla su cui dissentire.
E’ stato, anzi, proposto dai genitori presenti un documento (preleva qui) con precise e numerose osservazioni sul servizio, con suggerimenti sui punti che non sarebbero stati rispettati e che potrebbero rafforzare la piattaforma delle contestazioni da muovere all’azienda.
Comunque sia, la dimensione della mole di controlli eseguiti da più soggetti sullo svolgimento dell’attività di refezione pare adeguata e difficilmente, a meno di assumere un assaggiatore per ciascun utente, le anomalie lamentate avrebbero potuto essere prevenute.
E altrettanto difficilmente la serenità del rapporto potrebbe ormai essere recuperata.
Tanto poté la piccola squadriglia di comuni coleotteri ritrovata, sotto forma di larve, nella pastasciutta del 27 febbraio a San Cipriano.