Bene, siamo arrivati a ottobre 2012.
E adesso che la legge regionale è stata modificata così da sgonfiare in un solo passaggio di spugna le motivazioni alla base dei ricorsi dei concorrenti, adesso che sono passati dieci anni dalle autorizzazioni del Comune, adesso che le opere di compensazione sono state eseguite (una pista ciclabile, un allargamento dei sottopassi veicolari nel vicino svincolo, la creazione di un percorso protetto ed esclusivo per pedoni e ciclisti, un ampliamento della palestra del capoluogo, un monumento ad un roncadese illustre etc.), l’Outlet finalmente aprirà?
Nossignori.
Un Outlet sarebbe fuori moda (oltre che in grande ritardo rispetto alle progressioni nel frattempo compiute da Noventa) e allora si cambia.
Il mai esistito “Roncade Outlet Gallery” si trasforma in “L’Arsenale contemporary shopping”, una sorta di tempio in cui l’arte dell’acquisto si intreccerà con ambiti quali “art&design”, “fashion”, “food”, “events” da sviluppare grazie ad un accordo con la Triennale di Milano.
Il progetto viene presentato il 28 febbraio 2013 nel capoluogo lombardo, nella sede della prestigiosa istituzione culturale, dove si annuncia che, nella sostanza, l’ex Outlet roncadese diventerà una testa di ponte veneta del centro ambrosiano, noto in tutto il mondo per la sua produzione di mostre, convegni ed eventi di arte, architettura, moda e design. La previsione di apertura è rigorosamente per ottobre 2013, i posti di lavoro promessi salgono a 600.
L’intorpidito mondo del commercio di Roncade è perplesso, dice di averne sentite già troppe e ha un cenno di reazione. In un intervento pubblico del 9 marzo si dice rassicurato soltanto dalle “ampie e ripetute garanzie dall’Amministrazione comunale sul fatto che non entrerà il comparto alimentare. Su questo – dicono perentori i negozianti – non transigeremo”.
Ricordate, infatti, la nota di maggio 2006 quando il sindaco di allora, Simonetta Rubinato, parlando dell’Outlet diceva che “ovviamente l’alimentare non è contemplato”?
Ecco. Infatti, oggi …
Ma “L’Arsenale contemporary shopping” aprirà davvero nell’ottobre del 2013?
No, proprio non se ne sente più parlare. La struttura resta vuota, timidi annunci di avvio si susseguono fino a planare al 2015.
Il 18 aprile è la società proprietaria, Lefim, ad esternare, spiazzando un po’ tutti.
“Vogliamo valorizzare la struttura – dicono i vertici – per poi cederla. Del resto è sempre stata questa la nostra principale intenzione. Naturalmente è molto meglio se lo vendiamo con i negozi interni già affittati e perciò il nostro sforzo continua ad essere quello di renderlo commercialmente appetibile”.
Insomma, la lettera al patriarca, gli striscioni contro i consiglieri regionali, gli anatemi verso le lobby politico-affaristiche su questo si sostenevano: su un progetto che aveva fin dall’inizio una natura transitoria.
E quindi?
Nulla, fino al 30 giugno 2016, quando di nuovo il Gruppo Basso annuncia di aver incaricato la società milanese Cogest Retail di individuare i negozi da insediare negli spazi del “l’Arsenale”.
Chi è Cogest? E’ un operatore specializzato in centri commerciali, all’epoca ne gestisce già 51 in tutta Italia. Ad esempio in Veneto ha in portafoglio “Le Piramidi”, di Torri di Quartesolo, “La Grande Mela”, di Sona, il “Centro Commerciale San Bonifacio”, a San Bonifacio, e “Piazza Grande”, di Piove di Sacco.
La conseguenza logica è che la struttura di Roncade sarà un centro commerciale, dato che, sottolinea Basso, “le autorizzazioni oggi possono prevedere qualsiasi genere di utilizzo”. La grande inversione a U è compiuta.
Il 3 luglio 2016 arriva una planimetria elaborata da Cogest. C’è un grande rettangolo contornato di rosso chiamato “Ancora alimentare” che si estende su 5.700 metri quadrati, poi un corridoio con due chioschi, e un poligono da 1.300 mq per l’elettronica di consumo sull’esempio, per intenderci, di Mediaworld, Unieuro etc. Tutti gli altri negozi più piccoli, intorno ai 75, sono ripartiti fra abbigliamento, calzature, pelletterie, beni per la persona e per la casa e servizi. Adesso, spiegano i manovratori, si tratta solo di riempirli.
(4 – continua)