Dieci domande per i candidati

2 – Via del Mare

L’opera progettata dalla Regione Veneto dovrebbe trasformare il tratto della Treviso-Mare da Meolo a Jesolo in una superstrada a pagamento. Il Comune di Roncade, assieme ad altre quattro amministrazioni, ha proposto un ricorso al Tribunale amministrativo regionale supportato, in particolare, da una mancata valutazione delle ricadute che l’introduzione del pedaggio potrebbe indurre sulla viabilità ordinaria, soprattutto rispetto al traffico pendolare dei lavoratori e a quello del trasporto merci.
Qual è la vostra posizione sul tema?


MARCO DONADEL

Non abbiamo ad oggi tutti gli elementi necessari per valutare se l’opera progettata dalla Regione possa essere risolutiva per eliminare le criticità del traffico verso il litorale.
Tanto premesso, quello su cui dobbiamo impegnarci è ottenere tutte le opere complementari idonee a mettere in sicurezza gli attraversamenti sulla Treviso Mare (ad esempio Via Montiron, passaggio a Vallio…) ed evitare che la viabilità locale venga compromessa da chi volesse evitare di pagare il pedaggio.
Ovviamente il nostro Comune si ritroverà ad essere l’ultima uscita prima dell’accesso alla futura autostrada e chi vorrà bypassare il pagamento del pedaggio, molto probabilmente uscirà a Roncade, andando ad aggravare l’attuale viabilità locale. Questo deve essere ovviamente evitato.
Sarà inoltre d’obbligo garantire la gratuità d’uso per i cittadini di Roncade.

VINCENZO TODARO

Studiando il carteggio pubblico-amministrativo del progetto si scopre che in realtà la questione del pedaggio è solo la punta dell’iceberg di una più grande questione, cioè l’incompletezza del progetto. Infatti la Via del Mare è oggi prevista per fermarsi alla rotonda IperTosano, lasciando così irrisolti i problemi viari da lì in avanti verso il litorale.
Molti turisti e/o pendolari che attualmente percorrono la Treviso-Mare si riverseranno quindi su ordinarie strade comunali roncadesi perché sulla Via del Mare il traffico sarà bloccato, più che per risparmiare il pedaggio. C’è poi il problema contabile amministrativo dell’errata formula di aggiudicazione dei lavori al Consorzio Stabile SIS, che replica gli stessi errori commessi per la Pedemontana: anziché cioè prevedere che la Regione Veneto paghi l’effettivo costo dell’opera, si propone di pagare a SIS per 39 anni un canone annuo di 300 milioni per quasi 12 miliardi (che non saranno mai coperti dai pedaggi). Un tale enorme spesa pubblica esporrà i cittadini veneti a subire disagi anche nella sanità.

VIVIANE MORO

La nostra posizione è di assoluta contrarietà all’opera trattandosi di un progetto regionale vetusto, che mira a trasformare parte di un’importante arteria viaria già esistente e pagata dai contribuenti veneti, fortemente interconnessa con il territorio perché utilizzata per gli spostamenti quotidiani (cittadini, lavoratori, mezzi agricoli….), in un’autostrada a pedaggio che non risponde, però, ai problemi di traffico che si generano nei periodi estivi, non prevedendo alcun intervento sulla rotonda ‘Frova’ di Jesolo vero collo d’imbuto dove si formano le code. Per questi motivi, prospettando gravi ricadute in termini di traffico sulle strade ordinarie e comunali dove cittadini e imprese sceglieranno percorsi viari alternativi alla superstrada a pagamento, l’Amministrazione uscente ha promosso ricorso al TAR. Una posizione che intendiamo portare avanti fino al Consiglio di Stato, qualora necessario, perché una messa in sicurezza della Treviso-Mare è possibile mantenendone la gratuità e nessuna opera compensativa è contenuta ad oggi nel piano economico finanziario.