Molino Rachello presenta il Bilancio di sostenibilità

COMUNICATO STAMPA

La sostenibilità è ancora un concetto poco chiaro, percepito soprattutto in riferimento a tematiche ambientali e non viene associato ad aspetti sociali e di “governance”: è quanto emerge da un’indagine di Molino Rachello presso i propri stakeholders e riportata a commento del primo bilancio di sostenibilità dell’azienda molitoria con sede a Musestre, nel trevigiano e presentato in occasione dell’annuale meeting “Terreni d’incontro” con i partner del progetto Oasi.

“Si tratta di una scelta etica e volontaria, perché vogliamo misurare, rendicontare e monitorare le attività ed i progetti collegati alle tematiche Esg, valorizzando il nostro contributo all’Agenda Onu 2030: sono 10 gli obiettivi e 17 i target, che validano le azioni da noi finora intraprese per garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo” dichiara Gabriele Rachello, direttore Generale del Molino, giunto alla sesta generazione.

Il bilancio è articolato in tre “impegni” per consapevolezza alimentare, ambiente e persone: per ognuno vengono presentate le scelte fin qui messe in atto, nonché indicati gli orizzonti e gli obbiettivi, che l’azienda vuole raggiungere.

Molino Rachello fattura annualmente 31 milioni di euro e macina circa 52.000 tonnellate di grano (di cui 8.000 bio), da cui ne ricava 40.000 di farina; il 97% del mercato è nazionale con preponderanza del Triveneto: il 53% della produzione è destinata all’industria alimentare, il 31% al comparto artigiano, 8% ai distributori, il 5% alla Grande Distribuzione Organizzata ed ai suoi panifici; la linea “Oasi Rachello”, composta da farine di cereali italiani con filiera certificata e controllata, rappresenta al momento circa il 10% del volume e si rivolge sia al canale professionale che a quello del consumatore finale attraverso i supermercati e la vendita on-line. I valori affermati sono quelli di sicurezza e trasparenza, tracciabilità e controllo di filiera, innovazione e ricerca (trasmissione di competenze e “know how”), digitalizzazione (ottimizzazione dell’efficienza produttiva), nutrizione sana (incentivazione di metodi colturali naturali e biologici, nonché organizzazione di momenti informativi, indirizzati all’opinione pubblica).

Ne è esempio, l’esperienza delle Oasi Rachello, vale a dire terreni agricoli italiani (attualmente in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Toscana), ubicati lontano da fonti d’inquinamento e dove viene promossa un’agricoltura controllata, secondo un condiviso disciplinare colturale a basso impatto ambientale; ai produttori viene riconosciuto un premio aggiuntivo, che va dal 5% al 7% in più rispetto ai listini della borsa merci di Bologna. Un’interessante conferma arriva dal confronto fra le aree coltivate in modo convenzionale e quelle biologiche: queste ultime hanno una minore incidenza sull’ecosistema, dovuta all’uso limitato di fertilizzanti ed all’assenza di fitofarmaci.

Sono varie le certificazioni internazionali di processo e prodotto, che testimoniano l’impegno aziendale verso la sicurezza alimentare: dalle Iso 22005 e 9001 (rintracciabilità della filiera e qualità dei processi interni) alla IFS (International Food Standard) per il rispetto di vincoli e requisiti su qualità e sicurezza dei prodotti alimentari.

Il rispetto per l’ambiente è da sempre parte del DNA aziendale e scelte d’impresa mirano costantemente ad una gestione sostenibile delle risorse, riducendo gli sprechi, utilizzando e producendo energia rinnovabile (da maggio 2024, il 100% di quella utilizzata in azienda deriva da fonti rinnovabili ed il 5% è autoprodotta). Proprio l’esperienza delle Oasi permette di ridurre fortemente le emissioni di anidride carbonica, legate alle attività agricole necessarie alla produzione del grano. Nel ciclo produttivo di Molino Rachello non esistono praticamente scarti di lavorazione, perché anche la crusca ed il cruschello, cioè le parti più esterne del chicco, sono utilizzati per la produzione di farine integrali o destinati a mangime zootecnico (la quantità di rifiuto corrisponde allo 0,05% della materia prima utilizzata, mentre il 72,6% dei rifiuti collegati al ciclo produttivo sono riciclabili).

Grande attenzione viene dedicata a “packaging” totalmente riciclabili seppur, per legge, i confezionamenti in carta a diretto contatto con prodotti alimentari devono essere composti da prodotto vergine; ciò significa che i pack non possono derivare da materiali riciclati.

Utilizzando un Lca (Life Cycle Assessment) è anche emerso che il ciclo di vita dell’organizzazione aziendale ha impatti significativi sull’ambiente, dovuti per quasi il 92 % alla produzione agricola del grano, e per poco più dell’8% alla fase di produzione farina, packaging e trasporto. Per mitigarli, Molino Rachello si impegna ad attuare azioni mirate ed inserite, per quanto possibile, tra i propri obiettivi futuri.

In quest’ottica, con la piattaforma X Farm è stato avviato un progetto triennale 2022-2024, articolato su 3 macro aree: progetto agronomico per lo sviluppo e la gestione di modelli previsionali di agricoltura di precisione; soluzioni digitali per il monitoraggio della filiera; gestione e valorizzazione della sostenibilità di filiera, con calcolo integrato dell’impronta carbonica in campo, per individuare azioni migliorative.

Collaboratori, fornitori e clienti sono un patrimonio prioritario per Molino Rachello. Per i dipendenti è stato attivato un programma di welfare aziendale e formazione interna, mentre con i fornitori si ricerca costantemente la condivisione di valori comuni ed un coinvolgimento continuo. Infine, quella con la clientela (artigiani della panificazione, pizzaioli, pasticceri e ristoratori) è una vera propria partnership, basata su attività di consulenza di prodotto e formazione professionale.

“Questo primo bilancio di sostenibilità – conclude Gabriele Rachello – rappresenta un punto di partenza importante, perché ci ha permesso di prendere piena consapevolezza dell’impatto delle nostre scelte sull’ambiente. Il nostro impegno rimane ora rivolto al miglioramento continuo, al cambiamento ed all’innovazione, perché vogliamo essere riconosciuti come azienda affidabile, credibile e soprattutto sostenibile”.