Via del Mare, Roncade e altri quattro Comuni ricorrono al Tar

Cinque sindaci i cui territori comunali sono attraversati dal segmento della strada regionale n.89 “Treviso-Mare” destinato ad essere trasformato in autostrada a pagamento con il progetto “Via del Mare” hanno presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) contro l’aggiudicazione al consorzio Sis dell’opera.
Si tratta dei primi cittadini di Roncade, Silea e Monastier, nel Trevigiano, e di Fossalta di Piave e Meolo, in provincia di Venezia ossia, nell’ordine, Pieranna Zottarelli, Rossella Cendron, Paola Moro, Manrico Finotto e Daniele Pavan.
Gli amministratori, in una nota congiunta, non ritengono “soddisfacente la risposta che si vuole dare alle problematiche dell’arteria stradale”. “Restano aperti ancora numerosi interrogativi – prosegue il documento – come le criticità della viabilità e la messa in sicurezza, in un’ottica di visione strategica della Treviso-Mare, così oltre alla questione dei pedaggi e delle opere complementari che verranno realizzate. A nostro avviso sono davvero tanti gli aspetti che richiedono approfondimento, anche perché l’opera, progettata oltre dieci anni fa, non risponde più in maniera aderente al mutato contesto socioeconomico. Solo negli ultimi anni si sono aggiunte, ad insistere sulla Treviso-Mare e all’uscita del casello autostradale Treviso Sud, diverse nuove attività così come anche l’accesso alla Pedemontana Veneta da Silea”.

I sindaci chiedono perciò “che l’opera sia preceduta da un confronto allargato e basato sulla situazione e sulle esigenze attuali, visto che l’asse viario, il cui progetto è monco in quanto prevede la cantierizzazione futura solo fino alla rotonda ‘Frova’, non ha finora mai visto il consenso dei Comuni interessati”. La messa in sicurezza della Treviso Mare è una necessità “ma non si può rischiare di realizzare un intervento che non soddisfi tutte le attuali esigenze dei territori coinvolti. E, aggiungiamo – concludono – è legittimo aspettarsi degli interventi di mitigazione o compensazione per i nostri Comuni, che verranno attraversati dal traffico a beneficio delle sole località balneari”.


De Berti, su Via del Mare contenzioso rallenta il confronto
‘Al momento c’è solo il progetto preliminare, verificheremo’

(ANSA) – VENEZIA, DEC 2 – “Ho sempre detto, pubblicamente e anche ai sindaci, che nel momento in cui avessimo avuto la convenzione per la ‘Via del Mare’, che era da firmare entro fine anno, a gennaio avremmo aperto i tavoli di confronto, per sentire tutte le perplessità. Se si apre però un contenzioso dovremo aspettare l’esito”. Lo ha detto all’ANSA la vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture, Elisa De Berti, commentando il ricorso al Tar annunciato da cinque amministrazioni contro l’aggiudicazione del progetto per la superstrada verso la costa jesolana. De Berti ha sottolineato che “al momento c’è solo un progetto preliminare, con il territorio verificheremo tutte le perplessità e le verifiche. Nell’ultima giunta abbiamo affidato a Veneto Strade di monitorare costantemente i flussi di traffico su tutto il litorale in modo da avere uno storico prima dell’entrata in esercizio, e poi un monitoraggio successivo se ci sono correttivi da fare. Nel frattempo Veneto Strade sta progettando la bretella per Cortellazzo, che sgraverebbe la regionale in entrata a Jesolo per il 20-25% del traffico”. I Comuni veneziani di Fossalta di Piave, Meolo, e quelli trevigiani di Monastier, Roncade e Silea, avevano annunciato ieri di presentare insieme un ricorso al Tar contro l’aggiudicazione dell’opera, ritenendo “aperti ancora numerosi interrogativi: le criticità della viabilità e la messa in sicurezza, in un’ottica di visione strategica della Treviso-Mare, così come la questione dei pedaggi e delle opere complementari che verranno realizzate”. Per il Gruppo consiliare del Pd, il ricorso “dimostra la necessità di approfondimenti e di una chiarezza massima nella definizione di questa realizzazione. Nel rivedere i flussi di traffico è necessario subito analizzare gli impatti ambientali ed economici al fine di non creare danni collaterali per il territorio”. (ANSA).