Ampliare di altri 500 metri la fascia di protezione ai lati dei corsi d’acqua già stabilita dal Parco del fiume Sile. E’ un provvedimento proposto dall’amministrazione comunale di Roncade nell’ambito di una variante al piano degli interventi – che è una specie di macrodisegno in cui si vede chi ha costruito cosa e come redistribuire eventuali altri volumi o permettere modifiche della natura delle superfici, riclassificando questo o quel settore di suolo – al centro del confronto dell’ultimo consiglio comunale.
L’elemento significativo nella maratona di tavole topografiche a figure geometriche verdi, rosa, blu, tratteggiate ai bordi o all’interno, difficili da comprendere a meno di avere competenze specifiche, è comunque l’estensione della tutela nelle zone agricole a lato dei fiumi. Significa escludere la possibilità che attività produttive insalubri di prima e seconda classe (leggi sostanzialmente allevamenti intensivi o qualsiasi azienda che possa generare esalazioni di odori e vapori) possano essere intraprese o, se già operative, potenziate. Questo dai limiti meridionali del comune sulla riva sinistra del Sile fino a San Cipriano sui fianchi del Musestre.
Un ostacolo in più, dunque, per i propositi di ampliamento della porcilaia di Bagaggiolo.