Fotovoltaico a Musestre? Per il Comune è no

Un parco fotovoltaico esteso su circa 13 ettari al di sopra di quella che in precedenza era una cava in un’area di Roncade oggi a vocazione agricola e in parte ricadente in zona di tutela paesaggistica.
E’ il progetto in attesa di autorizzazione avanzato da un operatore delle energie rinnovabili di Parma, “Domani Solare” (Ambiter Srl) presieduta da Giovanni Neri, firmatario di un contratto preliminare di acquisto di un suolo ad oggi appartenente a “Fornaci del Sile”, riferibile ad Alberto Biffis, con sede in via Treporti, a Musestre.
Con il parere negativo, però, del Comune di Roncade.

L’impianto previsto è di media dimensione, di potenza inferiore ai 10 Megawatt, comunque di dimensioni maggiori rispetto all’unico altro parco fotovoltaico a terra installato a Roncade, cioè quello al margine di via Pantiera poco a sud dell’autostrada A4.
La cessione del suolo, come d’obbligo, è subordinata alla presentazione di altre offerte da parte di una serie di soggetti che detengono il diritto di prelazione, ossia imprenditori agricoli o loro società confinanti con la superficie in vendita.

Perché le autorità comunali non sono favorevoli al progetto?
“L’area – spiega il sindaco, Pieranna Zottarelli – è situata in prossimità del piano ambientale del Parco del Sile (definibile come fascia buffer a tutela del parco stesso). Attualmente è adibita ad attività agricola e la realizzazione di un impianto fotovoltaico cambierebbe i caratteri paesaggistici da agricolo a industriale, fatto questo che provocherebbe una riduzione del valore immobiliare degli edifici limitrofi.
Stiamo parlando di una ex cava riportata ad usi agricoli e quindi non si prospetta come una ‘cava o miniera cessata non recuperata o abbandonata o in condizioni di degrado ambientale’ (vale a dire ambienti per i quali, secondo il decreto legislativo n. 28 del 2011, l’installazione di impianti fotovoltaici fino a 20 Megawatt è ammessa a procedura abilitativa semplificata, ndr.).
In ragione di ciò, essendo stata ripristinata l’attività agricola, questo sito si ritiene non idoneo alla localizzazione di un impianto fotovoltaico.
In ogni caso – conclude il primo cittadino – si ritiene necessaria una valutazione del livello del ‘bilanciamento degli interessi’ tra pubblico e privato, anche attraverso un tavolo di confronto”.