Via Roma, les jeux sont faits

Era stata anticipata una sera di fine 2021, nel corso di un incontro tra l’assessore ai lavori pubblici, Antonio Baesse, ed una delegazione di iscritti all’associazione di commercianti ed esercenti “New Acer” e ora la riqualificazione di via Roma in nella forma allora tratteggiata trova la sua ufficializzazione in un disegno riportato, pur in modo molto parziale, a pag.7 del nuovo numero del bollettino dell’Amministrazione comunale.
E’ molto sintetica anche la descrizione sotto, in 1.400 caratteri, di ciò che si andrà a realizzare, per quanto l’intervento fondamentale sia reso sufficientemente esplicito.
Il corso assumerà cioè un aspetto più ordinato e simmetrico rispetto alla mezzeria con la successione su entrambi i lati, partendo dal centro strada, di una corsia per la circolazione dei mezzi a motore, una per le biciclette e un’ultima striscia per parcheggi in linea sulla base lastricata.
Sul lato est i pedoni si muoveranno sotto il portico, su quello ovest condivideranno probabilmente lo spazio con i veicoli in sosta. Per i monopattini elettrici, utenza in crescita, si vedrà.
Altro intervento impattante sarà il semaforo tra via Roma-via Garibaldi e via Pantiera, mentre il resto sarà un mix di provvedimenti per assicurare una migliore sicurezza a chi si sposti a piedi e di soluzioni di fermata e di sosta più agevoli per utenti particolari quali portatori di handicap e gestanti.

Come da liturgia consolidata, nei social si sono moltiplicate per qualche giorno le osservazioni, prevalentemente scettiche. L’unica morale da trarre, al di là del merito delle questioni sollevate, a volte non infondate, è che portare contributi potenzialmente utili ma in fortissimo ritardo è uno spreco. Da anni a Roncade si discute su interventi per conciliare le esigenze di automobilisti e ciclisti nel centro storico, si sono scritte decine di pagine e si sono date risposte, più o meno convincenti, ai perché certe soluzioni siano tecnicamente e finanziariamente possibili e altre no. Ci sono stati tempi, e pure lunghi, per suggerire e proporre, ci sono stati spazi fisici e canali da remoto in cui poter parlare e ci sono state riunioni organizzate da categorie di detentori di interesse a cui anche soggetti appartenenti a quegli stessi settori economici – che ora si svegliano sui social – hanno ritenuto di non presenziare.
Il diritto di partecipazione garantito in democrazia non può essere disgiunto dal buon senso di informarsi, specie oggi che uno smartphone in tasca ce l’ha chiunque e gli alibi sono finiti.