I Ds roncadesi si riunivano il giovedì

Sono trascorsi 20 anni, per certi aspetti paiono 200, per altri sembra non sia cambiato nulla.
Il testo qui riportato è di una lettera con cui i Democratici di Sinistra di Roncade annunciavano l’avvio dei tesseramenti rammaricandosi che il momento gioioso purtroppo coincida con l’imminente rischio di una guerra. Si trattava della guerra del Golfo, conflitto che sarebbe iniziato giusto una settimana dopo, il 20 marzo 2003.

Il giorno prima, 12 marzo, le formazioni politiche locali di minoranza dei Comuni di Roncade, Silea e Meolo, (“Monastier Viva”, “Polo delle Libertà di Roncade”, “Iniziativa Civica di Roncade”, “Silea Viva”, “Forza Meolo”, “Lega Nord Meolo”,”Meolo 2000”) avevano presentato ai rispettivi consigli comunali un documento unitario in cui si auspicava che qualsiasi iniziativa bellica contro l’Iraq dovesse avvenire “in ottemperanza delle risoluzioni Onu”.
Fin qui, cambiati i nomi e i luoghi, pare un film già visto.

A far sentire che sono passati 20 anni è il passaggio conclusivo della lettera dei Ds: “il direttivo ha deciso di far sì che la nostra sede sia aperta in maniera costante almeno un giorno alla settimana (il giovedì). Sei ovviamente invitato a partecipare attivamente alla vita del nostro partito perché è dal contributo di idee e dal confronto democratico che nascono le scelte che il partito adotterà per dialogare con la coalizione in cui si riconosce”.

13 marzo 2003

INVITO ALLA PARTECIPAZIONE

Compagna/o

La data della festa del tesseramento coincide quest’anno, purtroppo, con un periodo pieno di eventi negativi sui quali è opportuno riflettere.

Siamo infatti alla vigilia di un conflitto dall’esito incerto che gli Stati Uniti minacciano di voler scatenare contro l’Iraq con o senza l’appoggio delle Nazioni Unite.

La follia della guerra viene giustificata dal fatto che bisogna punire “preventivamente” un dittatore. Poco importa se a subirne le conseguenze più gravi non saranno il capo ed i dirigenti di quel regime ma il popolo iracheno già schiavo di una feroce dittatura e affamato da oltre dieci anni di embargo economico.

Il Governo di destra italiano accusa a questo proposito, con una politica estera da avanspettacolo, per bocca del suo Primo Ministro accusa i movimenti pacifisti (3 milioni di persone in Italia alla manifestazione del 15 febbraio u.s.) di stare dalla parte di Saddam e schiera con disinvoltura il nostro Paese con il potente “amico George” infischiandosene allegramente della difficoltà che l’Unione Europea ha nel redigere un documento politico unitario nel quale si afferma il bisogno di fare qualsiasi tentativo di scongiurare un conflitto. Salvo cambiare idea qualche giorno dopo (complici i sondaggi che il cavaliere si fa approntare), …per poi ripensarci… e poi ancora…

D’altronde, il Governo e la maggioranza parlamentare hanno anche altri problemi da affrontare:

– addomesticare la giustizia (per risolvere alcuni problemucci che il suo capo ed alcuni esponenti hanno);

– rivedere la Costituzione italiana a colpi di maggioranza;

– imbavagliare l’informazione (nella peggiore delle spartizioni politiche che questo Paese abbia mai dovuto sopportare);

– condonare ogni tipo di abuso possibile perchè anche gli evasori hanno diritto ad essere premiati;

– deinvestire su ricerca, sanità e scuola;

– vendere il patrimonio del demanio al migliore offerente;

– mettere le mani sulle fondazioni bancarie;

– rivedere i diritti dei lavoratori in barba a tutte le lotte che questi hanno dovuto affrontare per ottenerli.

A livello comunale invece, come sai, la situazione politica è diametralmente opposta e l’amministrazione di centrosinistra (nonostante debba costantemente respingere gli attacchi farneticanti della destra) ha a tutt’oggi praticamente compiuto il programma (grazie anche all’apporto del nostro partito) con cui si era presentata nell’ultima tornata elettorale.

Sembra però che la popolazione del nostro territorio non se ne sia accorta. Probabilmente non siamo stati in grado di tenere informati i nostri elettori. Ed è questa la preoccupazione che la segreteria ed il direttivo della nostra unità di base hanno, ossia non avere più quel rapporto con il territorio che ci ha sempre caratterizzato.

A tal proposito va ricordato che la prossima tornata elettorale per l’elezione del Sindaco non è poi così lontana. Abbiamo davanti una scelta obbligata: proporre un programma di governo locale che risulti un prosieguo di quello già realizzato e quindi gradito alla maggioranza della popolazione (vincendo le elezioni) oppure cedere l’amministrazione all’attuale opposizione con uno scenario simile a quello sopra descritto.

Siamo assolutamente convinti che, se avremo l’appoggio di tutti i nostri iscritti e dei nostri elettori per la costruzione di quelle che saranno le scelte della coalizione dell’Ulivo in cui i Democratici di Sinistra lealmente si riconoscono abbiamo la possibilità di continuare a governare il nostro Comune e far crescere ulteriormente il nostro territorio.

Per questo il direttivo ha deciso di far sì che la nostra sede sia aperta in maniera costante almeno un giorno alla settimana (il giovedì). Sei ovviamente invitato a partecipare attivamente alla vita del nostro partito perché è dal contributo di idee e dal confronto democratico che nascono le scelte che il partito adotterà per dialogare con la coalizione in cui si riconosce. L’invito è esteso anche a tutti coloro che pur non essendo tesserati ai DS si sentono comunque vicini ai valori di libertà, uguaglianze e democrazia che sono da sempre gli obiettivi di un grande partito della sinistra italiana.

Il direttivo DS di Roncade