Dalla finestra del signor F.

Si è scritto molto, negli ultimi giorni, della raccolta di fondi a favore della madre di Carlo, il bambino annegato sulla spiaggia di Cavallino Treporti l’11 agosto scorso.
Molti interventi sui social sono stati eccessivi e fuori bersaglio. Altri però non così sbagliati, se non per la scelta del tempo: sarebbe stato rispettoso attendere almeno la celebrazione del funerale, momento-cerniera dopo il quale diventa più accettabile parlare anche di questioni collaterali.

Oggi, 20 agosto, tarda mattinata, lo si può anche dire.
Il signor F. padre del bambino, è stato trattato in modo indelicato, per usare un aggettivo sobrio.

Mi riferisco al messaggio che ha accompagnato la colletta organizzata dal “gruppo di amiche” della madre in cui si spiega esplicitamente che la signora “è separata” e che i soldi serviranno a “sostenerla in tutte le spese che potrebbe trovarsi ad affrontare”, a cominciare da quelle del servizio funebre.
Non abitando più sotto il tetto del marito, insomma, le proponenti sembrano aver nutrito immediatamente il timore che questi avrebbe fatto mancare alla donna il necessario, per le esequie e per ciò che segue.

Ne parlano come se la scomparsa del bambino fosse diventata da subito una questione sbilanciata sulla madre.
Come se, in un paese europeo e con un diritto di famiglia evoluto qual è quello italiano, in caso di separazione non esistessero solide norme di tutela della parte più debole della coppia (che, per inciso, non è affatto detto sia sempre la donna).
Come fosse normale, in nome di una asserita “amicizia”, rendere pubblica la situazione privata di terzi.
Come se, soprattutto, questo non potesse imbarazzare (anche qui detto sobriamente) altri componenti della famiglia coinvolta in grado di comprendere.

Le amiche della madre, ragionandoci sopra cinque minuti in più e dopo aver contato fino a mille, avrebbero potuto formulare quello stesso appello in uno dei cento altri modi più discreti. Sono stati raccolti ormai 30 mila euro, d’accordo: è un fine che ha giustificato il mezzo e la forma?