Il listino parte alto, almeno 515 mila euro, però in meno di sette secondi si toccano i 200 chilometri l’ora grazie ad una potenza di 1.050 cavalli. E’ “Revuelto”, la prima supercar Lamborghini a motorizzazione ibrida. La si fabbrica a Sant’Agata Bolognese ma centralina e inverter nascono in uno stabilimento della divisione e-Powertrain di Texa, a Monastier (Treviso), impianto per il quale la società fondata e presieduta da Bruno Vianello ha investito qualcosa come 20 milioni di euro.
Per ciascuna vettura gli inverter, strumenti fondamentali per gestire motori elettrici a flusso assiale da 400 Volt, sono tre, due anteriori e uno sul retro.
Per gli altri dettagli tecnici, il modello è dotato di un nuovo motore V12 da 6,5 litri da 825 CV accoppiato a tre motori elettrici da 190 CV totali e alimentati da una batteria da 3,8 kWh.
Non è per caso se per il 2024, nell’immagine del tradizionale calendario illustrato da Milo Manara, Texa ha scelto di riprodurre proprio la Revuelto, oggetto del desiderio che esige molta pazienza. Date le prenotazioni già registrate, infatti, un ordine inoltrato oggi non potrebbe essere soddisfatto prima del 2027.
Ad avere soddisfazione, nel frattempo, è Vianello, il quale ha ricevuto da Volkswagen, gruppo al quale appartiene Lamborghini, il premio “Local Hero” quale presidente dell’unica azienda italiana a potersi fregiare del titolo.
“Essere riconosciuti come fornitori esemplari da parte di una azienda leader mondiale dell’automotive – è il suo commento – rappresenta un vanto anche per la manifattura italiana, ormai purtroppo sempre più marginale in questo settore che solo poco tempo fa ci vedeva leader”.
Texa in questo modo è stata fatta rientrare da Volkswagen tra i suoi primi dieci partner per la produzione dei veicoli del gruppo, il quale, oltre alla stessa Volkswagen e a Lamborghini, comprende i marchi Audi, Seat, Skoda, Porsche, Bentley e Bugatti.