Il progetto di ampliamento dell’allevamento di suini avanzato da Suinal, azienda di Luigi Merlo con sede in via principe, a Bagaggiolo, non incassa un parere favorevole dalla Giunta comunale di Roncade.
Lo si legge nella delibera n. 48 del 10 maggio scorso in cui, tra i motivi di contrarietà all’iniziativa, viene evidenziata una “non conformità urbanistica ed edilizia” rispetto alle indicazioni del Piano di assetto dei territorio quando si parla di “aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale”.
A parte questo, il Comune chiede ai proponenti sia predisposto “uno studio di impatto viabilistico contenente un modello di micro-simulazione che tenga conto degli specifici percorsi che saranno adottati dal grande numero di autobotti per lo spandimento agronomico e che stimi le punte di carico giornaliere nelle condizioni più critiche”, cioè capire i flussi del vai e vieni di mezzi che si dovrebbero occupare di spargere i liquami nelle aree agricole, una “cartografia catastale” per comprendere meglio dove e come questo si prevede avvenga, uno studio migliore dell’effetto della nuova produzione di odori tenendo anche conto della presenza, nelle vicinanze, di un altro allevamento che ne genera. E poi di verificare se il prelievo di acqua da un pozzo artesiano previsto dal progetto sia coerente con il Piano di gestione delle acque dell’Autorità di bacino e di attivare una Valutazione di incidenza (Vinca) per essere sicuri che l’ampliamento non produrrà effetti significativi sulle aree Natura 2000 (cioè le zone di protezione speciale individuate dall’Unione europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali, identificati come prioritari). Per l’esecutivo di via Roma, poi, lo Studio di impatto ambientale (Sia) avanzato dall’azienda risulterebbe lacunoso in più punti e, in particolare, per quanto riguarda la “svalutazione immobiliare degli edifici e di redditività delle attività commerciali limitrofe” come conseguenza delle esalazioni olfattive presumibilmente prodotte dall’impianto.
L’autorizzazione alla realizzazione dell’ampliamento di Suinal, in ogni caso, va ricordato, è in capo alla Regione Veneto.