Torna il buio, ecco i rondaioli

Potevano mancare?
Al calare delle tenebre invernali anche quest’anno si destano i rondaioli.
Rispolverando proposte avanzate mille volte e mille volte accantonate perché inefficaci, faticose e pericolose, ecco che qualcuno dà appuntamento a chiunque sia animato di buona volontà raccomandando di portare con sé una torcia e “perché no un bel bastone”.

Sia chiaro: andare in giro di notte con lampade portatili in aree pubbliche non è un reato: al massimo qualcuno, non comprendendo, si spaventa e chiama per niente il 112.
Portare con sé oggetti atti ad offendere, invece, è tutto un altro discorso.
La storia del Novecento italiano, poi, qualcosa dovrebbe riportare alla memoria. Ma non è obbligatorio conoscerla dunque sorvoliamo.

I rondaioli sono gente convinta che la presenza stessa del proprio gruppo in strada sia un deterrente sufficiente a tener lontani i malintenzionati dalle abitazioni del villaggio e il principio, astrattamente, è anche apprezzabile. Poi però qualcosa non funziona e si sconfina.
Succede che intervengono prefetto, questore, sindaco eccetera a dir loro: ragazzi stiamo calmi. Questo non è il vostro lavoro e i guai che create sono maggiori rispetto ai problemi che credete di poter risolvere.

Solitamente i rondaioli si scoraggiano. I più tenaci vanno avanti ancora due o tre sere e la prima volta che piove e fa un po’ più freddo lasciano stare.
La cronaca sui giornali degli ultimi 20 anni autunnali nel trevigiano (e ovunque) qualcosa dovrebbe riportare alla memoria. Ma i giornali non è obbligatorio leggerli e perciò anche su questo sorvoliamo.

Comunque è vero e vale in ogni campo: la prevenzione è la formula preferibile a qualsiasi intervento a posteriori.
Prevenire i rondaioli è meglio farlo subito ed evitare alle forze di polizia preoccupazioni ed interferenze inutili di gente improvvisata che le distolgano dal loro serio e professionale impegno per la sicurezza di tutti.