Eh, ma l’astensione purtroppo …

Bé, qualcosa è successo.

I tabelloni mestamente deserti una settimana fa sono andati via via popolandosi di manifesti elettorali e oggi, a quattro giorni dal voto, solo otto spazi sui 22 disponibili nella contromuraglia del castello, in via Roma, sono rimasti vuoti.
E’ cambiata la temperatura? No.

Per capire quanto diano per conseguita la vittoria quelli di centrodestra basta dire che Alberto Stefani è venuto, sì, a Roncade ma in una visita privata in cui sono stati invitati i dirigenti e i simpatizzanti più stretti dei partiti che lo sostengono.
L’elettorato diffuso non serviva.

Per capire quanto diano per persa a prescindere la partita quelli del centrosinistra basta dire che Giovanni Manildo è venuto, sì, a Roncade in una sede pubblica ma su iniziativa di una formazione del “Campo largo” che non si è curata di invitare, e nemmeno di informare, le segreterie degli altri partiti alleati.
Ignorando perciò quell’etichetta minima nei rapporti tra parti ufficialmente tutt’altro che avversarie, visto che il candidato presidente è lo stesso.

Detto questo, non ha più molto senso interrogarsi sul perché l’affluenza alle urne – espressione ancor prima di senso civico che esercizio principe di democrazia – si vada sempre più raffreddando.