La data di chiusura della licenza sarà il 5 dicembre, il negozio di ferramenta, elettrodomestici e molto altro Segato, in Largo Giustiniani, sparisce dal panorama delle attività commerciali di Roncade.
Anche in questo caso come in altri registrati di recente, la causa prima è l’assenza di possibilità di prosecuzione dell’attività per linea familiare.
Il negozio così come lo conosciamo fu avviato nei primi anni Sessanta dal capostipite, Giuseppe Segato, già dipendente dello zio Eugenio Gambarotto, venditore negli stessi locali di sementi e attrezzature agricole.
Rilevando l’esercizio, Giuseppe Segato acquistò anche l’intero palazzo, ora un’eredità in capo a sei figli e oggi in cerca di acquirenti. E’ una questione ovviamente privata ma che, in questo caso, non può non magnetizzare l’attenzione pubblica, dato l’immobile di cui stiamo parlando.
Il palazzo, 900 metri quadrati su tre piani, fu costruito contemporaneamente al Castello e non è un caso se la piazzetta di fronte è intitolata ai Giustiniani.
La destinazione futura di quel volume e dello spazio di centro storico in cui sorge, insomma, dovrebbero essere tenuti ben monitorati: quel luogo nel cuore di Roncade in passato fu già sventrato per lasciar passare la strada provinciale “Zermanesa”, una specie di profanazione che è bene non appesantire con altre – chiamiamole, per puro rispetto dei colpevoli passati nel frattempo a miglior vita – “leggerezze urbanistiche”.
Accanto c’era pure un teatro e magari – detto per inciso – questo potrebbe anche suggerire ai responsabili di oggi qualche idea di espiazione postuma.
L’immobile in sé non ha un valore eccessivo, ma parecchio impegnativo sarà in ogni caso lo sforzo per ristrutturarlo.
“Mio padre negli anni Sessanta intervenne con opere di rinforzo facendo inserire dei tiranti che stabilizzarono le pareti – racconta Giampietro Segato, figlio di Giuseppe, che, con la sorella Edda, fino ad ora ha gestito il negozio – ma le secolari travi in legno del tetto, tanto per cominciare, dovrebbero essere sicuramente sostituite”.
Giuseppe, che è rimasto dietro il bancone per 55 anni prima di passare il negozio ai figli, è scomparso l’11 gennaio 1995.
Ma la concorrenza, negli ultimi anni, di grandi strutture del fai da te, quali Leroy Merlin, si è fatta sentire? “Abbiamo notato casomai il contrario – chiude Giampietro – e cioè persone le quali, dopo aver compiuto ricognizioni nei centri commerciali, vengono da noi per avere indirizzi e consigli che non sono riuscite ad ottenere rincorrendo addetti sempre diversi tra gli scaffali delle mega superfici”.






Un’altra veduta dello stesso luogo di inizio Novecento

Una fattura del 1934