Egregio direttore,
Le rispondo tecnicamente al quesito da Lei sollevato nel numero del 1 settembre 2025 relativamente alla realizzabilità di un percorso ciclabile lungo il fiume Musestre.
Da un punto di vista amministrativo, rispetto alle regole del Bando Regionale vinto nel 2021 che finanziava opere solo su strade comunali, non era possibile utilizzare il percorso lungo il Musestre poiché la proprietà della fascia di tre metri lungofiume non è del Comune, ma del Demanio dello Stato ed è in gestione al Consorzio di Bonifica; lo spazio inoltre è promiscuo poiché sono presenti passi carrai, ad oggi poco utilizzati, ma non definiti dal punto di vista delle servitù di fatto.
Da un punto di vista di efficacia della soluzione rispetto al Codice della Strada la situazione è più articolata.
La configurazione “Zottarelli” appena cancellata COSTRINGEVA i velocipedi ad utilizzare due corsie ciclabili (una per ciascun senso di marcia) in modo comodo, semplice ed intuitivo, sia per attraversare via Roma, sia per raggiungere i negozi sotto i portici. Uso il termine “costringeva” poiché le due piste avevano caratteristiche geometriche tali da stabilire l’OBBLIGO di percorrenza da parte del ciclista (larghezza minima 150 cm). Separare i flussi veicolari garantendo corsie parallele ed adeguati spazi significa offrire una CONVIVENZA ORDINATA e SICUREZZA RECIPROCA.
Inoltre, con la configurazione “Zottarelli” l’intera sede stradale non aveva ingombri (bagagliai di auto parcheggiate che sporgano dal porfido, per capirsi), aumentando al massimo la visibilità tra veicoli, cicli e pedoni in attraversamento; statistiche alla mano gli incidenti coinvolgevano infatti principalmente le persone a piedi, che “sbucavano all’improvviso” dietro a furgoni o auto parcheggiati a spina di pesce (anche presso le strisce pedonali).
Per quanto io ne possa sapere, con la nuova configurazione “Donadel” NON sarà obbligatorio per un ciclista utilizzare il percorso lungo il Musestre poiché è un percorso promiscuo CICLO-PEDONALE (servirebbero 4 metri di larghezza per distinguere percorso pedonale e ciclabile ed identificarli con segnaletica adeguata per renderli OBBLIGATORI). Chi volesse percorrere via Roma in bicicletta in direzione Biancade lo potrà serenamente fare sulla corsia delle auto senza essere obbligato ad andare lungo il fiume: un ulteriore disincentivo all’utilizzo, già di per sé, a mio parere, scomodo e poco intuitivo. Di fatto viene riproposta, sul lato est della strada, la soluzione promiscua che persisteva dagli anni 70 e che aveva contribuito a 5 incidenti in tre anni su quel tratto.
Quando fu il momento di scegliere tra sicurezza e compromessi, scegliemmo di garantire sicurezza per tutti secondo esperienza e coscienza: in un anno e mezzo, per quanto di mia conoscenza, non sono stati registrati fino ad oggi incidenti in via Roma.
Antonio Baesse – ex assessore ai Lavori pubblici