Disgrazie sulla spiaggia, il precedente roncadese

Sono passati 18 anni dal 22 luglio 2007. Era domenica e due fratelli di Biancade, di 7 e 10 anni, furono salvati dall’annegamento da un muratore bosniaco di 31 anni, Dragan Cigan, che abitava a San Martino di Lupari (Padova), mentre facevano il bagno a ridosso della spiaggia libera di Cortellazzo (Jesolo – Venezia).

I bambini vennero recuperati sani e salvi, anche grazie alla collaborazione di un bagnante marocchino di 35 anni, ma ad annegare fu Dragan, probabilmente spossato dallo sforzo e vinto dalle correnti insidiose della foce del Piave.

L’uomo lasciò una moglie, Dijana, di 25 anni, e due figlie, Milica e Marijana, di 10 e 4 anni. La coppia si era allontanata dalla Bosnia per fuggire dalla guerra civile che, all’epoca, infiammava nei Balcani. Il Comune di Jesolo intitolò a Cigan una via non lontana dal punto del suo intervento, che corrisponde all’Ottavo accesso al mare di via Oriente, e la Repubblica italiana conferì all’uomo Ia medaglia d’oro al valor civile.

I Comuni di San Martino di Lupari e di Roncade raccolsero 100 mila euro da destinare alla vedova alla quale fu anche trovato un impiego nella filiale di un’azienda di San Vendemiano, la Metalnova, vicina alla sua città di origine, Banjaluka.

Il 23 settembre 2007 la compagnia teatrale roncadese “Gruppo Amici del Teatro” (in seguito Teatro Roncade) mise in scena a San Martino di Lupari la commedia “Il Nobile Amoeri” con incasso interamente devoluto alla vedova Cigan.