Intervento sulle storture – chiamiamole così – lette sui social in questi giorni a riguardo della tragedia sulla spiaggia.
Non è ancora il momento per farlo ma, una volta attenuata la fase del dolore e della commozione (in cui ci dovrebbe stare anche molto silenzio. Ma questo, ormai, nemmeno sappiamo più cosa significhi) a mente fredda sarà opportuno riflettere.
Buongiorno, grazie per aver dedicato attenzione al mio commento per questo argomento così delicato.
Scrivo come mamma, con il cuore straziato e pieno di affetto per chi ha vissuto l’inimmaginabile. La perdita di un figlio è un dolore devastante: lascia un vuoto impossibile da colmare e accompagna ogni giorno con ricordi, rimpianti e sofferenza silenziosa.
Parlo anche da mamma: anni fa, la mia figlia più piccola ha rischiato di soffocare sotto i miei occhi. Quegli attimi di panico e il terrore che potesse succedere qualcosa mi hanno segnata per sempre. So quanto sia profondo il dolore di un genitore e quanto ingiusto sia aggiungere parole crudeli a chi è già devastato.
Oggi penso a questa mamma e a questa famiglia distrutta.Poveri genitori, povero papà… una vacanza trasformata in un incubo. Che strazio, che dolore immenso. Leggere commenti insensibili, giudizi e cattiveria gratuita è agghiacciante. Non possiamo più accettare un mondo che perde umanità, che diventa crudele e spietato verso chi soffre già l’inimmaginabile.
Noi non siamo immuni dalla morte, dal dolore, dagli errori. Nessuno di noi lo è.
Eppure sembra che ci sia chi dimentica questa verità, giudicando e sminuendo chi è già travolto dalla sofferenza. Il rispetto, la riservatezza, l’empatia e l’amore dovrebbero guidarci sempre, soprattutto verso chi soffre.
Il mio appello è semplice e sentito: aprite il cuore, fermatevi, riflettete. Non aggiungete dolore a chi sta già vivendo la peggiore tragedia possibile.
Questa mamma e questa famiglia meritano solo comprensione, sostegno e rispetto.
Dietro ogni tragedia c’è una vita, un cuore e un amore infinito. Solo con empatia possiamo onorare chi soffre senza aggravare il dolore. Nessuna madre e nessun padre dovrebbero affrontare la perdita di un figlio da soli. E per fortuna, non tutti sono insensibili: esiste ancora chi ama, chi protegge e chi comprende.Con tutto il mio affetto e profondo rispetto,
Olimpia Di Ronza