Il comandante Milanello appende la divisa

“Roncade è uno tra i comuni più sicuri e tranquilli che io abbia conosciuto. Però cinque agenti sono pochi, secondo la legge dovrebbero esservene uno ogni mille abitanti”.
L’opinione è di Fabrizio Milanello, comandante fino al 31 luglio del distretto interprovinciale composto da Roncade, Quarto d’Altino, Meolo e Fossalta di Piave, il primo che tocca il Trevigiano sorto all’inizio dei Duemila.
Jesolano, 62 anni, 43 di servizio di cui nove a Jesolo, 32 a Quarto d’Altino e 27 nel nostro comune, il comandante è in pensione. Lo sostituirà Michele Cittadin, proveniente dall’Unione comuni del Miranese.

Con mestieri legati in qualche modo alla sicurezza, come quelli intrapresi spesso da personale delle forze dell’ordine a fine servizio, Milanello dice di aver chiuso.
“Altrimenti sarei rimasto al mio posto. Avrei potuto lavorare altri cinque anni”

Dunque, domanda di rito, da oggi di cosa si occuperà?
“In questo momento sto raccogliendo pomodoro nel mio orto. Poi ho figli e nipoti, i miei hobby, la pesca… Magari farò anche volontariato. Cerco di rallentare e di vivere alla giornata. Ho capito che nella vita non è mai il caso di fare progetti a lungo termine”

Il suo debutto a Roncade non fu tra i più fortunati…
“Arrivai come rinforzo a scavalco da Quarto d’Altino nel 1998. Un anno dopo, mentre con un collega stavo controllando un veicolo sulla Treviso-Mare, ci piombò addosso un camioncino che trasportava gelati. Il ragazzo alla guida si era addormentato. Per me furono cinque giorni intubato in rianimazione, quattro mesi di ospedale e cinque interventi chirurgici. Cosa c’è ‘dall’altra parte’ l’ho già visto”

Sembra non ne abbiano idea quelli che volano a 180 all’ora di notte su quella strada
“Ne abbiamo fotografati a 206 km/h. Nei fine settimana gente che si lancia a Jesolo sopra i 170 ce n’è in quantità, non parliamo dei sorpassi anche nei tratti ascendenti dei cavalcavia”

Treviso-Mare a pagamento. Cosa ne pensa?
“Penso che ci sono sette milioni di turisti che ogni estate devono raggiungere Cavallino-Treporti. Se non si realizzano opere viarie che da Jesolo Paese vanno in quella direzione, e sarebbe un lavoro enorme, far arrivare più in fretta la gente da Meolo alla rotonda Frova sarà sostanzialmente inutile”

E della discussione sugli Autovelox?
“Parlo con i numeri. A Meolo ne mettemmo uno in un punto in cui morirono in un unico incidente quattro persone. Nei cinque anni precedenti si contarono 60 incidenti con 50 feriti. Acceso l’apparecchio e sanzionando appena un utente su 200 in due anni e mezzo i verbali furono 30 mila, per il Comune un introito di due milioni l’anno. Da allora si verificò un solo incidente, zero morti e feriti. Stavamo per mettere un Autovelox anche a Roncade, di fronte al ristorante ‘Perché’, anche lì teatro di vittime. Ma i ricorsi di Altvelox e le incertezze normative ci hanno fermato. Quello degli Autovelox è un tema che il ministero di Matteo Salvini deve risolvere al più presto”

Rilevatori elettronici a parte, incrementare l’organico basterà ad aumentare i livelli di sicurezza?
“C’è un problema enorme legato all’eccesso di burocrazia. A parità di personale puoi mettere in strada meno pattuglie perché gli agenti devono seguire anche la componente amministrativa del loro lavoro. Carte su carte anche per un furto, un incidente, una verifica. Stiamo lì a guardare documenti per la maggior parte del tempo e così i controlli diminuiscono”

Come mai più aumentano le misure per la sicurezza più cresce nella popolazione anche la sensazione di essere pericolo?
“A Roncade c’è un progetto per moltiplicare le videocamere e questo serve sempre, soprattutto in termini di prevenzione. Ma questo è uno dei comuni in cui si vive meglio, pure se fisiologicamente è inevitabile che qualcosa ogni tanto accada. Il cittadino roncadese segnala sempre se c’è qualcosa che non va, direi che è il caso di stare sereni”.