Nel corposo dibattito interno al gruppo Whatsapp degli iscritti a Roncade Wiva c’è anche un interrogativo sulla natura di Roncade.it. Giornale o blog? (o anche, secondo gentil donzella, strumento finalizzato solo alla raccolta di visibilità).
Va benissimo blog, è una definizione nobile: ce ne sono diversi di celebri e ottimi in Italia.
Ma se è un blog può essere testata giornalistica? Cioè dover rispondere a tutte le leggi sulla stampa e, da parte di chi vi opera, agli obblighi deontologici della professione?
Vediamo. Per un giornale esclusivamente online, che non richiede contributi pubblici e che fattura in pubblicità meno di 100 mila euro l’obbligo di iscrizione al registro delle testate del Tribunale di competenza, nel nostro caso Treviso, non c’è.
Ma se è così, tutti i blog possono essere considerati testate giornalistiche?
No, dato che per essere considerata tale, una testata online deve riportare l’indicazione di un direttore responsabile iscritto all’Albo dei Giornalisti
Ecco cosa riporta in materia il Consiglio nazionale dell’Ordine.
In sostanza, venga chiamato blog o altro, sia un lavoro ben fatto o scadente, già 25 anni fa Roncade.it aveva tutti i profili per essere classificato come testata giornalistica.
Va da sé che, pure se sarebbe rispettato in ogni caso, l’obbligo di riservatezza della fonte è in capo a tutti quelli che, da iscritti all’Ordine, vi collaborano.
Questo lo diciamo a maggior tutela delle diverse persone (non basta cercarne solo una) appartenenti a Roncade Wiva che – anche indirettamente e verosimilmente inconsapevoli l’una dell’altra – hanno consentito a Roncade.it negli ultimi giorni di apprendere e di riportare alcuni dettagli della dialettica interna.
Concittadini rispettabilissimi i quali ora potrebbero tuttavia sentirsi inquieti per i ripetuti annunci di imminenti azioni giudiziarie multiple (senza nemmeno transitare per una fase in ambito disciplinare, che nelle associazioni “normali” è ordinaria) su iniziativa dei loro stessi vertici.