Dato che è difficile parlarne senza rischiare di sollevare considerazioni politiche, analizziamo Magna e tasi con le leggi della fisica.
Isaac Newton (1642 – 1726) enuncia il principio di impenetrabilità dei corpi.
E’ legata alle leggi della dinamica e ci dice che un corpo non può occupare contemporaneamente lo stesso spazio di un altro.
Se in uno stesso punto di via Roma o di piazza I maggio, cioè, ci sono banchetti o stand gastronomici non ci possono stare anche dei veicoli, fermi o in movimento,
Così, laddove vi siano plateatici non possono coesistere anche stalli per la sosta delle automobili.
Principio della propagazione rettilinea della luce. L’ottica geometrica ci insegna che la luce si muove in corpi omogenei in linea retta. Se nell’aria di via Roma o piazza I maggio (mezzo omogeneo trasparente) vi si frappone un banchetto o uno stand (mezzo opaco) una persona sulla strada non può vedere lo scenario alle spalle di esso (negozi, bar, uffici).
Allo stesso modo, l’offerta commerciale e di servizi del centro storico di Roncade non sarebbe stata visibile da un visitatore generico se stand e banchetti di Magna e tasi fossero stati posizionati in un’area diversa, così come qualcuno tra gli operatori economici avrebbe suggerito di fare per non alterare l’ordinario procedere della vita nei quattro giorni della manifestazione.
Cambiamo disciplina e passiamo al rapporto tra il marketing territoriale e il fatturato.
Magna e tasi è un evento – con tutti i suoi limiti, che certo non mancano – voluto dall’Amministrazione comunale e finalizzato ad una strategia di conoscenza della città. Strategia significa scommettere su un effetto a medio-lungo termine da perseguire con progetti protratti nel tempo e suscettibili, specie se sperimentali, di aggiustamenti successivi.
Trarre conclusioni in base al numero e agli importi degli scontrini battuti nell’immediato dagli esercizi locali è un evidente errore concettuale.
Significa non aver compreso o non aver ricevuto informazioni corrette.
Al netto del fatto che più di qualcuno tra i gestori di pubblici esercizi, pur sacrificando qualche cappuccino al mattino, pare abbia avuto da lavorare molto oltre l’ordinario fino a tarda ora.
Ultimo concetto, la rappresentanza di categoria.
A parlare per conto di “una 50ina di partite Iva” si propone, attraverso un intervento su Facebook, l’associazione Roncade Wiva (per inciso: al fine di evitare di “perdere” il contributo sarebbe sempre meglio usare la nostra e.mail redazione@roncade.it : il testo verrebbe come sempre riprodotto integralmente in un articolo dedicato e permanente in un server di proprietà).
La sigla tiene a precisare di essere estranea all’organizzazione dell’evento e di essersi trovata “di fronte ad una realtà totalmente diversa” dal progetto inizialmente descritto dall’Amministrazione comunale, in particolare per la sua inefficacia rispetto all’obiettivo di “dare visibilità alle attività” del centro storico.
L’interrogativo sullo sfondo riguarda l’effettiva quota delle partite Iva rappresentate – forse non tutti commercianti e magari non tutte attive nel centro storico – che si senta di sottoscrivere senza riserve la posizione critica nei confronti di sindaco e assessori formulata dai vertici dell’associazione.