Poco meno di tre quarti della somma derivante dagli oneri riconosciuti al Comune di Roncade collegati alla realizzazione del polo Amazon, a ridosso del casello dell’autostrada A4 Meolo-Roncade, sono già stati vincolati per la realizzazione di opere pubbliche incluse nel piano 2025-2027.
Se n’è parlato ieri sera in Consiglio comunale indicando una prima suddivisione in macrosettori che saranno definiti con maggiore dettaglio nelle prossime settimane.
Sui 4,6 milioni di entrate straordinarie, dunque, ne saranno innanzitutto impiegati circa 1,26 per interventi di “rigenerazione urbana volti a favorire inclusione e socialità”, suddivisi in più stralci, nel capoluogo e in tutte le frazioni.
Un altro milione è destinato alla costruzione di una pista ciclopedonale in via Everardo, a Musestre, mentre 800 mila euro serviranno ad ottenere ancora un percorso ciclabile in via Paris Bordone, a Biancade, e a ristrutturare nella stessa zona dei tratti della rete della pubblica illuminazione.
Infine 200 mila euro andranno in via Pozzetto Vecchia, dove sarà realizzato quel parcheggio che, fino ad un paio di mesi fa, sembrava essere stato accantonato in attesa, era stato spiegato, di aggiornamenti connessi al trasporto pubblico locale.
Questioni, cioè, che evidentemente hanno conosciuto un qualche genere di progressione ancora non resa nota.
Detto tutto questo, del tesoretto Amazon in cassa rimangono 1,3 milioni abbondanti da utilizzare per altre operazioni e per ricorrere a prevedibili rifinanziamenti di quelle nel frattempo avviate.
Non è escluso, inoltre, che parte di quell’importo possa essere impiegato nel ventilato progetto di “Cittadella della salute” in capo alla Fondazione Città di Roncade in sinergia con l’Azienda sanitaria Ulss n.2.
Da segnalare, infine, un siparietto tra il capogruppo di opposizione, Viviane Moro, e il sindaco, Marco Donadel.
Moro, nell’approvare la sequenza di manovre previste nell’utilizzo gli oneri di Amazon, si è rallegrata nel constatare che l’insieme dei progetti sia nella sostanza sovrapponibile alle priorità individuate dalla precedente amministrazione e che sarà ora sostenuto “con risorse da noi reperite e sulla base di progetti nostri”.
“E’ normale – è stata la replica di Donadel – che i finanziamenti siano stati da voi reperiti e destinati a precisi programmi: siete voi che avete amministrato per 20 anni …”
“Allora non eravamo così male” ha ribattuto Moro
“Non l’ho mai detto. Le criticità di prima sono rimaste – ha chiuso il sindaco – e non dipendono dall’amministrazione di prima o di adesso”.
Pare insignificante, ma tutto ciò rivela un punto che ancora il gruppo di minoranza sembra non aver compreso: a far perdere il consenso a chi prima governava Roncade non sono state affatto incapacità o cattiva qualità amministrativa. Anzi, questo – se si riesce a volgere un onesto sguardo d’insieme nel periodo tra il 2004 e la scorsa primavera – non lo può ragionevolmente sostenere nessuno.
Le elezioni si perdono o si vincono per altri motivi.
Ad esempio per sottovalutazioni nella comunicazione, per storture caratteriali (anche di singoli) nei confronti della cittadinanza, per errori strategici evidenti nel considerare il vento politico del momento e nel non intervenire di conseguenza.
Oppure anche perché certi razzi propulsori, nel mezzo della campagna elettorale, scientificamente decidono di spegnersi.
A meno di una ingenuità troppo marcata per non essere colpevole, chi vuole capire l’ha capita.