Outlet story – 2^ puntata

Nel 2007 Lefim, la società proprietaria di quello che sarebbe dovuto diventare il Roncade Outlet Gallery, dichiara un investimento di 90 milioni, prevede una superficie lorda di vendita complessiva di 17 mila metri quadrati, con 80 negozi di dimensione media di 180, otto punti di ristorazione e 1.400 posti auto.
Stima che il bacino potenziale di clienti in grado di raggiungere il sito in meno di 30 minuti sia di 100 mila unità.
Poi mette nella lista pure un hotel con 110 camere e 3 sale congressi, oltre a diversi altri elementi di attrazione.
Intanto, però, è già partita, la lunga sequenza di ricorsi e controricorsi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Veneto e al Consiglio di Stato (Cds) mossi da più concorrenti che operano nel raggio di alcuni chilometri.

Comincia la holding “Iper Gara”, cui è riferibile il vicino parco commerciale “Tiziano”, di Olmi di San Biagio di Callalta, seguita da Dal Ben Tre, di Monastier. Quest’ultima insegna, oggi scomparsa dopo un tormentato declino, nel 2009 ottiene un pronunciamento favorevole tale da rendere necessaria a Lefim una nuova Valutazione di impatto ambientale (Via).
Anche perché, va detto, in tre anni il progetto cambia volto tre volte.
Nel 2006 la descrizione è di un parco commerciale di 11.317 metri quadrati suddiviso in un centro commerciale di quasi 8 mila, a sua volta articolato in 37 esercizi commerciali e in altri due punti vendita.
Un anno e mezzo dopo Lefim chiede l’autorizzazione a ricavare, sulla stessa superficie, 75 negozi di vicinato (ovvero al di sotto dei 250 metri quadrati) e quattro medie strutture di vendita (fino 2.500 mq).
A luglio 2008 il costruttore alza ancora il tiro, ottiene l’ok della Conferenza dei servizi ma non tiene conto che, a questo punto, anche la Via originaria non è più valida. Da qui la bocciatura al Tar.

Un inciso: per avere un’idea di quanto il mondo sia cambiato da allora, in quegli anni si trovano sui giornali ancora lunghe discussioni sull’opportunità o meno di consentire alle grandi strutture di vendita di tenere aperto nei giorni festivi…

Ma andiamo avanti. Iper Gara si vede invece respinte dal Tar le proprie ragioni ma basterà attendere appena un anno, il 24 settembre 2010, per avere soddisfazione dal Consiglio di Stato. Ed è una sentenza che mette in imbarazzo il Comune perché interviene su provvedimenti a favore di Lefim assunti in municipio.
Dettagliare la questione sarebbe troppo complesso ma una sintesi giunge da un comunicato del coordinatore dell’allora Udc roncadese, Christian Guerra.
Secondo il Cds, si legge nel documento, “il Comune, permettendo al Gruppo Basso (Lefim) di conservare sine die autorizzazioni commerciali mai attivate, ha consentito alla stessa società di aggirare la pianificazione commerciale. Inoltre, il Cds, ha riconosciuto che l’Outlet sarebbe sorto grazie ad un accorpamento di licenze non possibile in questo caso. Il caso, letto in questo modo, sembra abbastanza chiaro… la questione è di tipo burocratico/amministrativo e fa capo al Comune”.

Comunque sia, dopo annunci di più slittamenti della data prevista di apertura, non si tratta più soltanto di avere pazienza perché a Noventa non si perde tempo. Ormai l’Outlet laggiù è avviato, registra un milione di clienti l’anno e, nell’autunno del 2010, inaugura una nuova area con l’aggiunta di 55 negozi.
Al Roncade Outlet Gallery si comincia a non crederci più tanto. L’allora assessore Guido Geromel ipotizza, anzi, di convertire l’immobile in un centro fieristico. “Sarebbe una grande risorsa – scrive il 1 ottobre 2010 – per lo sviluppo e la crescita economica del territorio perché consentirebbe anche un sensibile incremento occupazionale sia nella struttura che nell’indotto”.

(2 – continua)

1^ puntata