I cancelli del Sior Intento

Ricordate la vicenda dei cancelli installati sull’argine sinistro del Musestre, immediatamente a sud della Treviso-Mare?
Era la fine di giugno del 2021 ed a sollevare la questione con una interrogazione in Consiglio comunale fu il gruppo di opposizione “Facciamo strada”, ossia quella parte politica oggi in maggioranza e che regge l’attuale Giunta.

Riassunto: un’azienda privata, la Società Agricola Trevisana (Sat), dopo aver presentato allo Sportello unico attività produttive (Suap) una “Segnalazione certificata di inizio attività” (documento più noto come “Scia”, ossia un’autocertificazione con cui si informa l’amministrazione pubblica di iniziare, modificare o cessare un’attività produttiva senza dover attendere l’esecuzione delle verifiche sui requisiti e i controlli preliminari), aveva montato i due manufatti con lo scopo di chiudere l’accesso ad una proprietà privata.
Ne seguì un lungo contenzioso collegato alla presunta illegittimità dell’operazione, così come viene indicato all’art.96 del Regio Decreto n.523 (in sostanza non si possono posizionare ostacoli tali da ostruire la percorribilità degli argini) con ricorsi incrociati alla giustizia amministrativa.
I cancelli sono stati rimossi ma ora c’è una sentenza del Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Veneto per alcuni aspetti favorevole ai privati.

Di cosa si tratta?
Lo spiega direttamente, in un proprio intervento, ricostruendo la vicenda, l’avvocato Antonio Pavan, che assiste la Sat.

Nel 2021 la notizia è apparsa su molti quotidiani locali.
La storia inizia con il “permesso” ottenuto da Società Agricola Trevisana S.r.l., prima da parte del Consorzio di Bonifica Piave e poi del Comune di Roncade, di realizzare una recinzione, con relativi cancelli, posti sull’argine del Fiume Musestre, per delimitare il terreno di proprietà, in cui era stato messo a dimora un mandorleto.

Dopo che i lavori erano stati realizzati, a seguito della segnalazione di alcuni cittadini che si erano lamentati con il Sindaco del Comune dell’epoca, Dott.ssa Pieranna Zottarelli, di non poter passeggiare sull’argine del Fiume, Società Agricola Trevisana era stata destinataria di un verbale di contestazione da parte del Consorzio e di un provvedimento di rimozione degli effetti della scia, seguiti da ulteriori provvedimenti con cui le Amministrazioni intimavano la rimozione dell’opera.

Società Agricola Trevisana, non capendo l’atteggiamento delle Amministrazioni che dapprima avevano autorizzato l’opera e poi, del tutto improvvisamente, avevano deciso che non andava più fatta, aveva presentato ben 4 ricorsi al Tar Veneto, facendosi assistere dall’Avv. Antonio Pavan di Treviso e dal junior partner Emanuele Lo Curcio. Se all’esito delle udienze cautelari i provvedimenti impugnati non erano stati sospesi, il merito del giudizio contro il Comune di Roncade ha ora visto vittoriosa la società ricorrente: con sentenza pubblicata ieri (n. 2671 del 12 novembre 2024), il Tar Veneto ha infatti annullato il provvedimento con il quale il Comune di Roncade, assistito dal Prof. Avv. Bruno Barel di Treviso, ha revocato la SCIA. Il Tar, a chiare lettere, afferma infatti che “a fronte della genericità e contraddittorietà degli atti del Consorzio, anche la motivazione addotta dal Comune… condivide i medesimi vizi…”. Mentre, infatti, “dall’esame della documentazione presentata dalla società… è chiaramente indicato dove e su quali mappali avrebbe dovuto sorgere il cancello”, altrettanto non si può dire per l’atto del Comune nel quale “manca anche l’evidenza, quantomeno della prova, di un’istruttoria puntuale e precisa”.

Insomma il Tar ha ritenuto illegittimo il comportamento di entrambe le Amministrazioni per non aver eseguito o quanto meno dato prova di aver eseguito un’istruttoria completa e, soprattutto, per non aver motivato questo cambio di rotta di cui la ricorrente si è sempre lamentata

I cancelli, nel frattempo, sono stati spontaneamente rimossi da Società Agricola Trevisana ma, a seguito della citata sentenza, il Comune di Roncade, che nel frattempo ha cambiato il proprio Sindaco, potrebbe essere chiamato a riesercitare il potere: confermare o meno la revoca della SCIA? La questione non è di poco conto anche perché Società Trevisana ha proposto una domanda risarcitoria al momento rigettata in attesa, per l’appunto, della eventuale riedizione del potere da parte dell’amministrazione comunale.

Con un linguaggio più accessibile e diretto, prosegue il legale, “la Società Agricola Trevisana potrebbe reinstallare i cancelli ma anche il Comune potrebbe poi adottare un nuovo provvedimento che lo impedisca, purché sia motivato in modo diverso dal precedente. E che potrà in ogni caso essere impugnato ancora al Tar”.

E lo studio legale a cui finora il Comune si è affidato cosa ne pensa?
In attesa di approfondimenti, il parere anticipato è che ci si trovi di fronte ad “una sentenza poco convincente. Nella sostanza – osservano gli avvocati avversari – sarà riesaminata la domanda sulla base di una ulteriore istruttoria che non dovrà riproporre i vizi meramente formali rilevati dal Tar ma che resta libera nella decisione”.

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Te conto ‘a storia del Sior Intento
Che dura tanto tempo, che mai no se destriga
Vuto che te ‘a conte? O vuto che te ‘a diga?

(Filastrocca tradizionale veneto-friulana)