Riecco, succede di nuovo.
Da anni, ormai, attraverso giornali, radio, tv, web, volantini e pieghevoli e raccomandazioni scritte nelle fatture delle utenze domestiche si mettono in guardia gli abitanti sui rischi di truffa da parte di millantatori di ogni risma.
Eppure.
Il più classico dei casi è quello da cui traiamo spunto oggi: uno o più sconosciuti si presentano in una casa qualificandosi come solerti tecnici corsi a riparare un guasto pericoloso. Invece sono ladri che, ingannando chi vi abita, portano via gioielli e denaro.
E’ accaduto la scorsa settimana a Roncade ma le repliche sono ovunque.
Le vittime comuni sono persone anziane (a volte, come si vede, neppure troppo), che ci cascano, incassando malamente ripercussioni psicologiche alla fine più pesanti delle conseguenze patrimoniali.
Perché tutto questo continua a ripetersi? Siamo davvero noi – concittadini delle vittime, amici, congiunti, vicini di casa, figure pubbliche delegate a vario titolo a vigilare sulle fasce sociali più vulnerabili – immuni da responsabilità?
Facciamoci alcune domande.
Abbiamo mai invitato i “nostri anziani” a cercare informazioni su canali che di solito di questi problemi parlano? Abbiamo suggerito loro di seguire i telegiornali, di leggere di tanto in tanto un quotidiano?
Abbiamo mai provato ad immaginare che anche i “nostri anziani” potrebbero usare un pc e consultare uno smartphone non solo per le videochiamate ai nipotini ma per avere tutti i giorni notizie gratuite su fatti di piccola criminalità che potrebbero riguardare anche loro?
Di regalare loro un pc, uno smartphone, una connessione wi-fi domestica, ci abbiamo mai pensato?
O ci siamo dispensati dal pensiero ritenendo che “tanto non impareranno mai” (clamorosa sottovalutazione, facilmente smentibile)? Abbiamo forse provato a insegnarglielo?
Ancora, abbiamo mai cercato di convincerli che per ricevere la pensione non occorre andare in posta a ritirare ogni mese una mazzetta di contanti da tenere poi in un cassetto?
Come funzioni un conto corrente e come sia facile fare acquisti con un bancomat glielo abbiamo mai fatto vedere?
L’idea di spendere per loro 20 euro su Aliexpress per comprare una videocamera da installare sopra la porta o nell’ingresso di casa e che registri i movimenti degli ultimi giorni ci ha mai sfiorato? Non serve per forza un collegamento a Internet, la schedina memorizza tutto comunque.
Oppure, possibile non ci sia qualche confinante o dirimpettaio generoso che possa “prestare loro” il proprio segnale wi-fi? (Non si accampino questioni di sicurezza dei propri dati: non è certo da qui che entrano i pericoli peggiori e la banda sacrificata è modestissima). Non sarebbe forse anche questo un modo solidale di concepire il Controllo di vicinato?
In senso generale la domanda è: cosa possiamo fare per dotare chi non ne sia in possesso (per molte e diverse ragioni) di quegli strumenti minimi culturali e tecnici utili a proteggersi un po’ da soli dai numerosi moderni ladri di galline? Non è già piuttosto chiaro che, anche andando a buon fine, con la repressione di reati come questi (stupidi e drammatici allo stesso tempo) si chiude soltanto la stalla quando i buoi sono scappati?