Compiti per le vacanze

Bonaccia di Ferragosto, Olimpiadi finite. Che si fa?
Già. Siamo alla tragica ora estiva di metter mano ai compiti per le vacanze.
Tema, traccia proposta:

Opposizione e comunicazione, una rima necessaria.

Svolgimento:

Una banalità introduttiva
Chi si trovi in minoranza all’interno di un Consiglio cittadino non ha ovviamente la visibilità di chi governa, i cui provvedimenti sono sotto gli occhi di tutti, e deve dunque rimontare il deficit di contatto con la base elettorale cercando di rivolgersi ad essa in modo costante e, se necessario, incalzante.
Perciò deve parlare molto di più – per frequenza ed intensità di contenuto – di quanto sia necessario alla maggioranza. Pena l’erosione, lenta ma progressiva, dello zoccolo di consenso di cui ancora dispone.

Un’opportunità
Il caso di una piccola città come Roncade, dal punto di vista di chi sieda ora nel settore watchdog alla sinistra del sindaco, può rappresentare una specie di laboratorio, un’occasione di inedite sperimentazioni comunicative. Sarà sostanzialmente la qualità di questo lavoro che, alla fine dei cinque anni, avrà posto gli elettori meno fidelizzati – un’area sempre più ampia e fluida, quasi sempre decisiva – nelle condizioni di scegliere con consapevolezza se confermare o no l’alchimia politica di oggi. Le tournée tra sagre, mercati e parrocchie dell’ultimo trimestre, abbiamo visto, sono cettolaqualunquemente a saldo zero.

Un problema
Diciamola in altro modo. Oltre a svolgere bene il ruolo di opposizione nelle commissioni consiliari e in Consiglio comunale, una minoranza deve necessariamente risolvere il problema su come raccontare ciò che fa. Se la cittadinanza non la “vede”, gli sforzi affrontati saranno inefficienti ai fini del recupero del consenso.

Una ricognizione
Il mondo cambia in fretta, soltanto una decina d’anni fa vari aspetti del rapporto tra opposizione e informazione sarebbero stati meno aleatori.
C’erano più lettori di quotidiani, più radio e telegiornali locali con più utenti. Le piattaforme social erano Facebook un po’ per tutti, qualcosa dell’allora Twitter e poco altro.
La trasmissione al cittadino-elettore dei contenuti dei lavori in Consiglio comunale, in questa città l’unica vera agorà di confronto politico, seguiva canali fino a quel punto abbastanza rodati. Che sono diventati adesso evanescenti.
Quelli squisitamente giornalistici, oggi come allora, sono in ogni caso poco disponibili: sui quotidiani – parliamo di Gazzettino, Tribuna di Treviso e, marginalmente, il Corriere del Veneto – i comuni come Roncade sono di “terza fascia” (dopo il Capoluogo e i centri più popolati come Mogliano, Castelfranco, Montebelluna, Conegliano, Vittorio Veneto, Oderzo), raramente hanno corrispondenti fissi locali e notizie che li riguardano escono all’incirca ogni dieci o quindici giorni, a meno di occasionali fatti di cronaca.
Idem dicasi per i canali televisivi, nel frattempo ridotti soltanto a uno, monopolista (il gruppo Medianordest), mentre le radio si sono estinte.
I quotidiani online provinciali di maggiore penetrazione sono tre (Treviso Today, Oggi Treviso e Qdp News), due dei quali concentrati sulla Sinistra Piave, e soffrono della stessa carenza di reporter – spesso, anzi, condividendoli – che hanno i cugini su carta.

Un pronostico
E intanto un fenomeno, già evidente nel decennio scorso, si è accentuato: gli under40 non acquistano quotidiani né loro abbonamenti online e possono vivere tranquillamente senza l’informazione televisiva.
Però la sfida vera sono loro, chi oggi debba moltiplicare i messaggi e alzare i toni perché all’opposizione deve raggiungere soprattutto questa fascia di cittadini i quali saranno determinanti per le amministrative del 2029.
Facciamo due conti. Per allora Roncade avrà dagli 800 ai mille nuovi maggiorenni. Magari anche meno, vista la curva demografica. Immaginando, ottimisticamente, un’astensione al 30% avremo tra i 500 e i 700 nuovi votanti. Se il sistema sarà bipolare come ora vorrà dire giocarsela su una forbice potenziale di 1.000 – 1.400 voti, più che sufficienti a vincere o perdere. A Roncade il delta del 9 giugno tra il primo ed il secondo candidato è stato di 535 schede.

Prima domanda
Come si va, allora, a parlare a queste persone?
Il giornalismo, abbiamo detto, è fuori dai giochi, anche per la spesso non compresa gabbia di regole che lo disciplina.
I nativi digitali, dunque, usano praticamente solo il web, ma il web già vuol dire troppe cose.
Se parliamo di social, nella scala dei tempi di internet Facebook è alle ere geologiche. E’ “roba da vecchi”.
Twitter (oggi X), Instagram e la stessa Whatsapp accusano acciacchi sul fronte degli iscritti nati dopo l’anno Duemila.
You Tube, Tik Tok e piattaforme video varie esigono capacità tecniche elevatissime, oltre che rapidità nel cambiare modelli e linguaggi secondo le tendenze. Qui il miracolo da compiere rimane quello di sincronizzare i tempi stringenti della comunicazione per reel (o come si chiameranno nella continua evoluzione del linguaggio visuale) con il contenuto politico da veicolare senza banalizzarlo.
In politica complessità e rapidità saranno sempre i compagni di viaggio più irrinunciabili e litigiosi.
Inutile parlare di blog e siti di informazione locale come questo, per forma coevo di Noè.
L’anacronistico bollettino comunale, infine, ci si augura non sia più proposto. E comunque per l’opposizione è sempre stato irrilevante.
Rimangono i tazebao e le trombe acustiche montate su mezzi mobili, che farebbero tanto anni Settanta (ma che le sacre processioni hanno da qualche anno felicemente rispolverato).

Seconda domanda
I Consigli comunali possono riacquistare appeal?
Difficile, a meno di rari casi in cui si affrontino temi molto puntuali e coinvolgenti. Il top del trascorso quinquennio sono state le porcilaie e questo dice tutto.
Fisicamente e in streaming, le sedute ordinarie non supereranno mai mediamente i 40-50 spettatori, con la speranza di sbagliare per difetto.
E poi pare proprio non lo si voglia. Ripetuto fino allo sfinimento, se consiglieri, assessori e sindaco non adatteranno il linguaggio usato nelle discussioni in aula a quello comune, l’ulteriore dissanguamento di pubblico sarà inevitabile.
Rientrando in tema, con questi livelli di attenzione neanche ballando sui banchi consiliari una minoranza guadagnerebbe in visibilità.

Terza e ultima domanda
Per un’opposizione in fase di rifondazione d’identità, la comunicazione non istituzionale e non mediata, cioè quella degli incontri diretti, potrà servire a ricucire e a rimontare “negli ascolti”?
Questo è più probabile. L’antico lavoro sui contatti personali in sedi fisiche – eventi, incontri, proposte aggregative più o meno culturali – è paradossalmente anche quello diventato più moderno in quanto l’unico capace di distinguersi, distaccandosene, dal rumore indistinto di giornali e social.
E’ ovviamente il più costoso in termini di tempo, energia, massa di collaborazioni necessaria e anche, inutile precisarlo, di denaro. Cioè servono sponsor convinti, e non solo in spirito. Ma, se interpretato con intelligenza, quello dei rapporti diretti sul campo è anche l’autentico linguaggio davvero intergenerazionale.

Una speranza
Perché ci preoccupiamo tanto di questi argomenti? potrà chiedersi qualcuno.
Semplice. Negli ultimi vent’anni, data la sostanziale assenza di dibattito in Consiglio – e non solo – è stato molto faticoso poter offrire ai nostri lettori aggiornamenti sulla vita politica di Roncade.
Quando non c’è un minimo di tensione tra i poli nessuna lampadina si accende.
L’auspicio è di non dover più scrivere cose tirate per i capelli pur di mantenere un minimo di vitalità informativa (sì, è vero, un po’ come questo pezzo-passatempo).
La speranza, cioè, è che questa opposizione – il cui genere puramente femminile genera di per sé buone aspettative – sia più appassionata, vigorosa e feconda di proposte e suggestioni rispetto a tutte le minoranze afone e dormienti viste dal 2004 ad oggi (a parte l’unica gloriosa fiammata del 27 dicembre 2023 su irrespingibile assist altrui, siamo d’accordo).

Dunque?
Dunque nulla, l’elaborato è inconcludente. Aspettiamo.
Se il quintetto rosa concepirà forme nuove di mettere ali alle parole e alle azioni ne daremo conto magno cum gaudio in un prossimo tema.