Troppe mosche e troppa puzza. Dal 1 maggio al 30 ottobre sarà vietato spargere nelle campagne liquami di origine animale se non iniettandolo direttamente sottoterra e comunque mai nei fine settimana.
E’ quanto stabilisce una delibera della giunta roncadese, la n.45 del 19 aprile, valida su tutto il territorio e indotta da una serie di fondate lamentele giunte la scorsa estate.
Stagione in cui, si legge nel documento, “si sono verificate svariate infestazioni da mosche legate alle attività di spargimento degli effluenti di allevamento svolte in ambiti agricoli, documentate sia dalle segnalazioni dei cittadini che dai controlli effettuati dalla Polizia Locale”.
Insetti a parte, con tali attività agricole si sarebbero sempre diffusi “odori spesso molto intensi e avvertiti da numerosi residenti nelle aree interessate con il conseguente disagio e l’impossibilità di svolgere attività all’aria aperta”.
Visti i fastidi olfattivi e i rischi di trasmissione di patologie collegati alla proliferazione di mosche, in sostanza, l’utilizzo di liquami a scopo di fertilizzante è consentito “esclusivamente con distribuzione ad interramento diretto (iniezione nel terreno o distribuzione a bassa pressione e contemporanea incorporazione nel terreno). E’ facoltà del sindaco nella sua qualità di autorità sanitaria del Comune – ricorda infine la delibera – emanare specifico provvedimento di divieti e prescrizioni, nel caso si dovessero manifestare situazioni di criticità o di pericolo per salute pubblica”.