Parole, versi, emozioni

A cura di Antonio Ceccato – Accademia della Marca Trevigiana

Cos’è che ci rende sordi, ciechi e insensibili alle vicende sfortunate altrui? Perché l’assenza di reazione di fronte a questioni che potenzialmente riguardano anche noi in prima persona ci anestetizza e ci induce a distogliere lo sguardo?

L’indifferenza

L’Unione Europea tra presente e futuro

Il mito di Europa. L’invenzione degli europei

L’importanza dell’amicizia

Uomini liberi e potere: un eterno confronto

La consapevolezza e il rimpianto

L’ascolto

La solitudine

Co parla na bea dona

Le voci degli altri

Da “A piè descalsi”, di Bruno Lorenzon

La lingua perduta. Viaggio semiserio nell’italiano contemporaneo


Da “Drio a restera”, di Bruno Lorenzon. Tradizione


Da “Drio a restera”, di Bruno Lorenzon. Femene


Da “Drio a restera”, di Bruno Lorenzon. Contadini ed emigranti


Memoria. Se Guernica brucia


Da “La guerra non ha il volto di donna”
di Svetlana Aleksevič (Premio Nobel per la letteratura)

Tutto quello che sapevamo della guerra ci veniva trasmesso da voci maschili.
Siamo tutti prigionieri di una rappresentazione maschile della guerra, che nasce da percezioni prettamente maschili. Nel silenzio delle donne. Per le donne è un’altra cosa rispetto ai maschi.
La morte e il dolore non conoscono differenze tra gli esseri umani. Ma lo sanno solo le donne.
Un maschio raramente ragiona in simili termini. Le donne sono legate all’atto di nascita, alla vita. Gl uomini invece sono lontani dalla vita”.