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Martedì |
15 febbraio |
2011 |
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Unità
non vuol dire omologazione |
Giacometti: "Le
differenze, anche fra veneti, sono valori per tutti" |
La celebrazione del 17 marzo è
un'occasione per riflettere. Se magari qualche storico locale ci desse una mano... |
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Ho appena
espresso il mio parere sul questionario
proposto e vorrei solo aggiungere alcune brevi considerazioni. Mi scuso della
sinteticità ma ritengo necessario non annoiare chi legge.
E bello cogliere come noi italiani siamo capaci di dividerci su tutto fin dai tempi
in cui si confrontavano guelfi e ghibellini, ma anche quando ci si scontrava tra tifosi di
Coppi e Bartali, fino ad arrivare ad una questione così evocativa che sta diventando
occasione di scontro tra fautori e contrari ad una festività una tantum e non ripetitiva
(solo per questanno vista la data).
Celebrare il 17 marzo può invece è una occasione per riflettere e far pensare
soprattutto i giovani a quali siano i valori di unicità nella diversità che fino ad ora
è stata lItalia, una unicità nata forse da alchimie politiche ma che ci ha visto
protagonisti di 150 anni di storia in cui le diversità sono state più volte lo stimolo
per rinascere e andare avanti. Non dimentichiamo come in una pagina triste quale la prima
guerra mondiale noi Veneti dobbiamo la nostra indipendenza (qualcuno la chiama vittoria)
anche a molti semplici soldati provenienti da quel meridione lontano geograficamente ma
non moralmente. Così pure nellaltro grave momento della seconda guerra mondiale e
così fino ai nostri giorni.
Parliamo allora di unità, una unità che non può e non deve essere omologazione (tutti
uguali) ma valorizzazione nel rispetto delle differenze che devono esserci e che nessuno
può togliere, anche perché le stesse diversità sono presenti anche tra noi Veneti,
basti pensare ai dialetti o alle abitudini dei trevigiani e dei veneziani o meglio destra
e sinistra Piave.
Celebrare la giornata dellunità dItalia può essere loccasione di
riaffermare quanto la Costituzione ci ha insegnato (magari anche loccasione per
rileggerla). A proposito perché qualche storico locale non ci parla di come a livello
locale si sono vissuti questi momenti dal 1861 ad oggi, lo so che nel merito esistono
libri ma leggere qualche intervento anche su Roncade.it sarebbe interessante
Agli industriali vorrei ricordare come in questo anno già due festività sono state tolte
perché conglobate in domeniche o altre feste (25 aprile e 1 maggio) quindi non ha senso
tutta la polemica per un giorno, anche alla luce del fatto che molti a Natale hanno chiuso
i battenti per ben più di 15 giorni se proprio vi era questa necessità di produrre si
poteva ridurre lì in periodo di chiusura.
Celebrare lunità dItalia può esser un momento educativo per tutti a
prescindere dallinteresse economico di uno o di molti, forse qualche volta bisogna
anche soffermarsi a pensare al passato per poterci rimotivare verso un futuro che dobbiamo
costruire
Comunque è bello anche confrontarsi con chi la pensa diversamente, ma i politici ad un
certo punto devono decidere, scegliere, noi comuni cittadini li abbiamo votati anche per
questo perché prendano delle decisioni, ma lo facciano velocemente e senza temere
limpopolarità.
Grazie per lattenzionePaolo
Giacometti |
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