Sono
in qualche modo contento che la questione della Tav
di Musestre abbia preso questa piega.
Sono contento perché il fatto dimostra, ce no
fosse stato bisogno, quanto linformazione proveniente (generata) dal cittadino e
diffusa attraverso canali non-istituzionali sia oggi fondamentale nellidea di una
gestione partecipativa della cosa pubblica.
Sono contento perché questa è stata una
sonora lezione per gli amministratori di questo comune, un po troppo arroccati
dietro le prassi burocratiche, e di sicuro in ritardo nella comprensione e nelluso
delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie (vogliamo registrare questi consigli
comunali?).
Sono contento perché si è levato il sipario
sui teatrini della politica
locale che rappresenta il macrocosmo caotico, inefficiente, miope della politica
nazionale.
Sono contento perché ora sappiamo cosa sta
succedendo a Musestre e possiamo capire cosa fare.
Sono contento perché in questa vicenda
cè stato un lavoro eccellente della società civile, che ha trovato da sé e in sé
le risorse per chiedere lumi su come venga utilizzato il proprio territorio e quali
progetti vi gravino.
Sono invece inorridito dal silenzio di quelli,
consiglieri o meno, che urlano a squarciagola per tre cani in fila il giorno del vaccino
antirabbico, e poi tacciono vergognosamente su fatti ben più importanti per la
collettività, giusto per non intralciare i programmi e le strategie dei partiti cui fanno
riferimento.
Ma come è evidente anche in questa micro
vicenda, i tempi in cui la politica poteva occultare approfittando del controllo delle
informazioni è finito. E per fortuna.
Resta lamarezza per lo spettacolo indegno e diseducativo, tanto per parafrasare il
testo di un recente videomessaggio noto a tutti, che la politica offre ai cittadini
italiani, ma questo è un discorso di gran lunga più ampio.
Ora, messi a nudo, vedremo come si
comporteranno le persone che abbiamo eletto, siano di maggioranza o di opposizione.
Restiamo in attesa.
Lorenzo Pezzato |