Caro direttore, ho letto a lungo in questi ultimi periodi le riflessioni dei vari
attori della scena politica Roncadese e non, e mi ha colpito in modo particolare la lettera denuncia
dellex sindaco Ivano Sartor: ne condivido un larga parte i contenuti. Effettivamente
se il territorio si è sviluppato e sono state fatte delle scelte importanti, lo si deve
proprio a lui: è ovvio che chi fa, qualche cosa sbaglia e chi non fa non sbaglia mai e
soprattutto nessuno lo critica! Ritengo di doverlo ringraziare, proprio perché ha saputo
aggregare, credere e amministrare, capacità al momento rare.
Venendo ai giorni nostri, devo dire che i momenti non sono
facili, è difficile recuperare entusiasmi in momenti di crisi, e coinvolgere persone
quando il loro obiettivo principale è quello di far funzionare la barca su
cui tentano di galleggiare e in cui ogni giorno si apre una falla. Tuttavia ho ferma
convinzione che in un paese come il nostro sia più utile lavorare slegati dalle logiche
dei partiti nazionali dei quali francamente e personalmente spesso ne sono nauseato.
Sono stufo di vedere il balletto delle dichiarazioni dove se sbarca un clandestino in più
a Lampedusa immediatamente si punta il dito verso il governo; se una donna viene stuprata
immediatamente si va a ricercare il colore dellamministrazione del luogo in cui
levento è avvenuto solo per dire che è colpa di Berlusconi, di Bossi o di
Veltroni, senza invece interrogarci su i reali problemi della società. Credo che anche i
più stupidi ormai non si facciano più abbindolare da tali dichiarazioni.
Purtroppo, negli ultimi anni questo modo di fare politica ho avuto modo di sentirlo anche
a Roncade.
In un paese, sia esso nazione o comune, se vogliamo vincere
dobbiamo fare squadra; se lobiettivo è il bene comune, abbiamo tutti delle
responsabilità.
La politica per me è una cosa nobile e come tale dovrebbe essere concepita: ci sono
persone che sono più lungimiranti di altre, persone che si interessano della cosa
pubblica per il bene comune, persone che sono dotate di talenti, di voglia, disponibilità
e forse anche di tempo, e queste proprio per le loro capacità e per la dedizione, vanno
rispettate. Limportante è che sappiano restare lontane dalle logiche attuali dello
scarica barile e sappiano ascoltare e percepire i reali bisogni del paese.
Mi piacerebbe sentire che quando qualcuno non è daccordo con qualche cosa questi
possa proporre delle valide alternative e non i soliti discorsi populisti.
La politica non si deve preoccupare se il marciapiede di
via Montiron è abitato da elettori di destra o di sinistra, si deve preoccupare se gli
anziani e i figli dei propri concittadini possono camminare in sicurezza lungo la strada.
Le scelte vanno fatte per il bene di una comunità pensando al presente, al medio e al
lungo termine, individuando quei progetti che pur con le ristrette risorse di un comune
possano essere di lunga veduta e che proprio perché giusti e di buon senso possano
continuare nel tempo. (Ma queste scelte in genere non si fanno perché in politica non
pagano subito).
Amministrare un Comune ritengo voglia dire dare tutto se stessi, saper cogliere il meglio
da tutti, opposizioni comprese, le quali dovranno a loro volta valutare le scelte non in
base al colore del marciapiede ma sulla base del sopra richiamato buon senso,
dimostrando di fare giusti sforzi per migliorare le scelte intraprese e conquistarsi la
giusta e meritata fiducia dei propri concittadini, concorrendo ad una futura e sana
alternanza democratica.
Per ora da cittadino ho visto poco di tutto ciò e non è né una questione di età, di
giovani, di ideali o altro. E bensì una questione di progetti e visioni per il
futuro, di cui fino ad oggi ho visto e letto poco.
Grazie per lospitalità
Moreno Marangoni |