5 novembre 2007 "Fin qui tutti complimenti e melassa.
Ma un teatro vero, dopo 27 anni di attività in questo comune, volete darcelo o no?"
Falco Boccuzzi alla fine oggi ha sbottato. Alla
presentazione della rassegna teatrale d'autunno c'erano i soggetti giusti per battere un
pugno sul tavolo e strappare una promessa. L'ultima di una mezza dozzina di promesse, in
realtà.
C'erano due assessori - Dina Brondolin e Guido Geromel - c'era il motore
perpetuo Giacomo Buldo, c'era la Pro Loco con il suo presidente, Graziano Cagnato.
C'erano altri esponenti delle compagnie teatrali impegnate nel calendario e
c'era un po' di stampa a registrare.
Roncade, questa la sintesi del solitario falco
Oronzo, è un paese che si è distinto per avere buttato giù un teatro, mezzo secolo fa,
per farci passare sopra una strada ed ora, pur avendo tre diverse compagnie teatrali e
zero ambienti dignitosi per farle lavorare, continua a mettere all'ultimo posto nella
scaletta degli investimenti una costruzione idonea alla recitazione.
Si promette e si rinvia, la gente ama un bel marciapiede più di
Shakespeare.
Si continua a pregare il preside delle scuole medie di poter usare un
auditorium molto handicappato in termini di visuale e di diffusione sonora.
E poi, aggiunge il leader del "Carro di Tespi", "a noi ci
tocca far le prove al freddo, a Vallio, alzando pure la voce perchè dall'altra parte del
muro ci sono i gruppi musicali che fanno le prove". Non come "gli altri",
quelli del Gruppo Amici del Teatro - realtà peraltro fondata dallo stesso Boccuzzi e
abbandonata alcuni anni fa in seguito ad una non troppo amichevole scissione - che se ne
stanno al tepore della sala del centro sociale di Biancade...
Ma il falco, tra risotto e sorrisi, sedeva alla
tavola della conferenza con due colombe.
La prima - la co-organizzatrice Mary Brustolin - a dire che
l'amministrazione comunale fa tutto quello che può e che va ringraziata per quanto
dimostra di credere alle attività del teatro amatoriale. La seconda - l'ex timido Carlo
Gobbo - a sostenere che, anzi, altri comuni da Roncade dovrebbero prendere esempio perchè
alle compagnie non sono in grado di dare neanche una cantina.
Gioco delle parti senza palcoscenico, esperienza
divertente ed istruttiva.
Anche il vino era buono.
La promessa degli assessori è che "in pochi anni", nella chiesa
vecchia di San Cipriano o nelle ex officine Menon, un teatro come si deve anche Roncade ce
l'avrà.
In buona sostanza, per venire sull'argomento, la
rassegna "Emozione Teatro" 2007 parte sabato 10 novembre con "La bottega
del caffè", di Carlo Goldoni, proposta dal "Gruppo Amici del Teatro".
Il 17 è la volta di William Shakespeare e la sua "Le allegre comari di
Windsor", interpretato dall'associazione "Benvenuto Cellini", di Padova.
Sette giorni dopo, il 24, tocca a "Le bugie
hanno le gambe corte", di Vittorio Barino e Martha Fraccaroli, portato in scena da
"Tarvisium Teatro", di Treviso.
La conclusione, sabato 1 dicembre, è affidata a "Il Carro di Tespi",
di Roncade, con "Diana e la Tuda", ispirato da un'opera di Luigi PIrandello.
Tutte le rappresentazioni si svolgeranno
all'Auditorium delle scuole medie di Roncade con inizio alle 20,45. I biglietti costano 6
euro, 4 i ridotti, e un abbonamento per quattro spettacoli 15 euro |