5 gennaio 2006 Caro direttore, so perfettamente che questo
che sto inviando non è il tanto atteso regalo, me ne scuso, ma mi auguro che possa
compensare questa mia mancanza in altro modo così non avrò a subire sensi di colpa nel
merito. Dopo aver visto la lettera dell'ex sindaco Ivano Sartor che illustra come
nell'ultima seduta del consiglio comunale egli abbia "salvato" (grazie ai voti
del gruppo Roncade Democratica e delle minoranze) un importante sito storico del nostro
Comune. Visto che tutto è bene quel che finisce bene (secondo lui), non capisco questa
sua lunga excusatio non petita... Ma questo mi ha stimolato a ricercare tra le carte e le
normative per poter precisare alcune cose, mi scuso per la lunghezza dell'intervento con
Lei e con il lettore che avrà la pazienza di giungere al fondo, giornalisticamente sono
out, ma è necessaria una certa precisione nel merito.
Devo confessare comunque che fa piacere prendere atto della metamorfosi di Sartor,
ora paladino dell'urbanistica e dei centri storici, dopo dodici anni di
amministrazione conclusi con le edificazioni che si conoscono e con ladozione di una
variante generale che è generosa nella previsione di nuove aree di espansione, che
trovano la loro massima espressione in quella prevista in Via Galli per una edificazione
su 44.492 mq di terreno agricolo (poco meno di nove campi) di oltre 40.000 mc. teorici,
area questa secondo Sartor strategica per lo sviluppo futuro di Biancade, pur essendo
anchessa una proposta che veniva da un privato, nemmeno cittadino di
Roncade", "un imprenditore immobiliare che - legittimamente dal canto suo -
intende realizzare "affari" (per citare Sartor).
Poichè i cittadini vanno informati correttamente, senza ambiguità e sottintesi e
soprattutto senza strumentalizzare i fatti in modo tendenzioso, mi sento di dover esporre
i fatti nudi e crudi, una parte importante dei quali si sono svolti nel periodo
in cui ero capogruppo di tutta la maggioranza.
Nel settembre 2004 pervennero all'amministrazione alcune proposte di riqualificazione
urbana ed ambientale, che il sindaco sottopose al gruppo consiliare prima ancora di
istruirle in Giunta. Tra queste, quella dellora famigerata Immobiliare
2M, relativa all'area adiacente il bar da Ruggero, in Via Trento Trieste, che venne
esaminata applicando ad essa i medesimi criteri per la valenza pubblica utilizzati anche
per i Piruea che in seguito sono stati adottati dal Consiglio Comunale. Ebbene, la
proposta prevedeva, a fronte della concessione di una modesta edificazione nei pressi del
bar (per 3.000 mc. circa), una contropartita pubblica costituita dalla cessione al Comune
della rimanente area adiacente via Trento Trieste da adibirsi a parcheggio, nonchè dalla
cessione di un'ulteriore area da vincolarsi a parco a nord della Chiesa sino al canale
Pentia, oltre ad euro 240.000 circa da destinarsi ad opere pubbliche. Scopo
dellAmministrazione era verificare se la proposta potesse contribuire alla soluzione
della questione relativa al completamento del restauro della Chiesa di San
Cipriano Vecchio, al fine di utilizzarla come auditorium previa stipula di una convenzione
tra Amministrazione e Parrocchia, come previsto nelle linee programmatiche
adottate in Consiglio Comunale.
Nella riunione di gruppo di maggioranza del settembre 2004, gli unici a esprimersi
in senso contrario alla proposta furono l'ex sindaco e la consigliera Crozzolin.
Sartor in particolare addusse in opposizione l'esistenza di un importante sito
archeologico (mentre non menzionò alcuna questione urbanistica allora). L'Assessore De
Vidi chiese già in quella sede di avere la documentazione relativa all'asserito sito
archeologico, con l'intesa che in mancanza si sarebbe potuto accogliere la proposta atteso
che alla maggioranza dei consiglieri (compreso il consigliere Gatto, sia pure con qualche
perplessità) la stessa sembrava un'opportunità da cogliere per le ragioni che ho
spiegato.
Nulla pervenne e nel frattempo passò il termine per l'approvazione dei
Piruea. Non pensate che se il Sindaco o la Giunta avessero voluto prevaricare su qualche
consigliere o addirittura difendere gli interessi di qualche privato avrebbero provato in
ogni modo a far approvare la variante nel termine del 28 febbraio 2005? E invece nulla di
tutto ciò. Semplicemente, la questione ritornò in auge quando furono esaminate in gruppo
le osservazioni alla variante Sartor, tra cui quella presentata dalla medesima società.
In una serata del aprile 2005, assente il Sindaco Rubinato perché
impegnato quella sera nella stesura della relazione al bilancio previsionale 2005,
lAssessore presentò al gruppo la possibilità di recuperare lopportunità per
la Chiesa antica accogliendo parzialmente losservazione. In tale occasione Sartor
reiterò la sua ferma e pervicace opposizione sulla base della motivazione archeologica.
Come capogruppo ricordo bene che la maggioranza del gruppo era tendenzialmente favorevole
alla proposta dellAssessore, salvo che non fosse dimostrato la rilevanza
archeologica del sito.
Nessuna documentazione, tuttavia, ebbe a pervenire da parte del Consigliere
Sartor.
Nel frattempo, in data 10 giugno, in occasione di un sopralluogo presso la Chiesa Antica,
mi è stato riferito che l'Arch. Mialich della Soprintendenza ebbe a segnalare al Sindaco
e all'Ass. allAmbiente Geromel l'interesse per l'acquisizione dell'area a nord della
Chiesa in funzione della salvaguardia architettonica ed ambientale della stessa, poi
confermata in occasione di un incontro in Venezia nel luglio 2005 con il Sindaco e
l'Assessore allUrbanistica.
Per tali motivi, visto che nessuna documentazione era stata fornita nel frattempo da
Sartor circa la rilevanza archeologica del sito, nell'agosto scorso veniva sottoposta alla
Commissione consiliare 2ª la proposta poi portata dalla Giunta in Consiglio Comunale il
28 dicembre scorso. La Commissione, su proposta del suo presidente Sartor, si pronunciò
per il rigetto dellosservazione del privato contro la proposta della Giunta.
Riunitisi i due gruppi di maggioranza il 5 dicembre, per decidere la posizione comune
visto il voto contrario della commissione consiliare, il consigliere Sartor, dopo aver
preso atto che la maggioranza dei consiglieri era a favore della proposta della Giunta con
la garanzia di sondaggi preventivi per accertarsi della rilevanza archeologica o meno del
fantomatico sito, rilevò per la prima volta che l'obiezione più importante non
era tanto quella archeologica, ma quella urbanistica, ovvero il fatto che si faceva
costruire tra due centri storici, la Fabbrica e la Chiesa, deturpandone così il contesto
circostante. L'obiezione sarebbe anche pregevole, se non fosse che arriva troppo tardi:
basta farsi un giro in Via Trento Trieste per comprendere che tale tardiva sensibilità
urbanistica meriterebbe ormai miglior causa. Tant'è. L'ex Sindaco Sartor quella
sera disse: non legherò mai il mio nome a tale scempio. Il consigliere Gatto disse: non
sono d'accordo ma non voglio impedire alla maggioranza del gruppo di decidere. Il
consigliere Buldo disse: se c'è un vincolo archeologico non si può costruire, se invece
non c'è un vincolo, allora si può.
Da ultimo, in una comunicazione scritta del 13 dicembre scorso la Soprintendenza per i
Beni Architettonici ed il Paesaggio, interrogata per avere una valutazione per quanto di
competenza in ordine alla scheda specifica da sottoporre al voto del Consiglio Comunale,
ha impartito lunica indicazione "che l'area a nord e a sud dell'edificio
religioso contraddistinta ai mappali 58 -119 - A, dovrà rimanere completamente libera da
edificazioni"; la scheda proposta dalla Giunta andava esattamente nella direzione di
acquisire i mappali 58 e 119 a salvaguardia di un contesto decoroso dell'edificio
religioso.
Si arriva a questo punto in Consiglio Comunale il 28 dicembre scorso.
Sartor con Gruppo Roncade Democratica ha votato insieme alle minoranze -
contro il parziale accoglimento dellosservazione proposto dalla Giunta, per
confermare la previsione della variante Sartor, adottata in aprile 2004. Tradotto in norme
e cifre ciò significa che Sartor per giusta coerenza - vuole mantenere la
destinazione indicata nellart. 51 delle NtA della variante, il quale consente
nellarea in questione anche costruzioni per lo sport occupanti sino al 40% della
superficie per unaltezza sino a 6,5 metri. Facendo due conti secondo la variante del
2004 si può arrivare a costruire (sopra il sito archeologico) un centro sportivo per un
massimo di 15.000 mc.
La proposta messa ai voti dal Sindaco Rubinato e dalla Giunta limitava la
costruzione di residenze per un massimo di 3.000 mc solo su metà dellarea,
subordinando comunque ledificazione alleffettuazione di opportuni saggi
preventivi sotto la direzione della competente Soprintendenza per i beni archeologici del
Veneto, al fine di verificare lesistenza di reperti o siti archeologici da
sottoporre a tutela, come previsto dallart. 66 Nta della variante per la via Claudia
Augusta, la Via Annia e per la zona della c.d. motta in Biancade a nord-est
della Chiesa Castello.
Ai cittadini di giudicare la sensibilità archeologica ed urbanistica delle due posizioni.
- Io ho votato a favore della proposta della Giunta (con la maggioranza del gruppo)
perchè volta a risolvere la questione della destinazione della Chiesa Antica ad
Auditorium, perchè tutela di più il centro storico intorno alla Chiesa, perché
garantisce i sondaggi per leventuale rilievo di reperti archeologici.
- Mai lattuale Sindaco mi ha dato come capogruppo - indicazioni prima delle
riunioni di gruppo o di Consiglio comunale su come votare. Abbiamo sempre condiviso in
gruppo le scelte, senza riunioni di corrente.
- Non ho mai neppure convocato una riunione del mio solo gruppo dopo la costituzione del
gruppo Roncade Democratica.
Per finire, sono convinto che lattuale Sindaco Rubinato intende proteggere
la valenza del sito intorno alla Chiesa Antica, dandogli adeguata tutela nel Pat. A
proposito: perché Sartor non ci ha pensato lui a fare nella variante quanto proposto da
questa Giunta? Visto come stanno i fatti, ho capito forse perché non è arrivato ancora
nessun documento. Sono comunque contento della metamorfosi dellex sindaco, perché
questo ci assicura che potremo condividere appieno il futuro sviluppo (sostenibile) della
città di Roncade.
Con immutata stima
Paolo Giacometti |